Giada Costenaro saluta Lord of The Dance e si prepara a una nuova avventura

Dopo 19 anni la violinista di Sarre lascia la compagnia di uno dei più famosi spettacoli del genere Irish dance al mondo e si ferma per diventare mamma.
Giada Costenaro
Cultura

Se nella vita fosse possibile riavvolgere il nastro e tornare ad anni prima, probabilmente Giada Costenaro alla sé di 12 anni non direbbe nulla. Non perché non ci sia nulla da dire a quella 12enne di Sarre, già estremamente talentuosa e virtuosa, ma perché quello che le è successo nella vita per lei è stato un sogno, o meglio “una utopia che non avrei mai immaginato”, ma che sicuramente si è conquistata con una dedizione che la contraddistingue da sempre.

Dopo 19 anni di tournée con la compagnia di uno dei più famosi spettacoli di Irish dance al mondo, la musicista di Sarre ha deciso di fermarsi, diventare mamma, cercare una nuova via per la sua musica e per la sua passione e salutare così lo show che l’ha fatta diventare una delle musiciste di musica irlandese più conosciuta nel panorama mondiale. Tutto inizia con l’apprendimento tramite il Metodo Suzuki, un approccio all’insegnamento musicale ideato dal violinista e pedagogo giapponese Shinichi Suzuki, che Giada pratica dalla sua più tenera età e che la introduce nel mondo della musica classica con cui familiarizza e che rimarrà la sua base, ma è a 12 anni che la sua visione musicale cambia radicalmente, quando va a Milano a vedere Lord of the Dance in tournée. È il 1998 e né lei né la sua prima compagna di avventura Nicoletta Alby, sanno che assisteranno a uno spettacolo che rivoluzionerà la loro passione e la loro visione della musica suonata con il violino: lo show irlandese le conquista e in cuor loro sentono di voler crescere seguendo quelle note e quei ritmi, apparentemente così lontani dalla rigidità della musica classica, ma al tempo stesso travolgenti.

Giada Costenaro
Giada Costenaro

Le due ragazze creano il duo di musica irlandese Lus Mór, un nome che richiama la tradizione gaelica irlandese della medicina popolare dell’isola, creano uno show molto influenzato da Lord of the Dance e iniziano a suonare in spettacoli e concerti sempre più importanti, fino ad arrivare a Celtica, l’evento di cultura e tradizione celtica di Courmayeur, ed esibirsi sul grande palco del Bosco del Peuterey: “Nel 2006 – racconta Giada -, una delle due violiniste storiche di Lord of the Dance era presente a Celtica, proprio sotto al palco mentre noi ci stavamo esibendo. Non ne eravamo a conoscenza, ma, come da nostro repertorio, il nostro concerto era basato molto su vari richiami allo show irlandese da cui traevamo costantemente ispirazione. A fine show la violinista andò dal nostro agente proponendogli di farci partecipare a una audizione a Ginevra per entrare a far parte della compagnia”.

Detto fatto, a gennaio 2007, solo due mesi dopo l’audizione, e solo 6 mesi dopo quello storico concerto a Courmayeur, le due valdostane sono già in tournée con lo show, proiettate sui palchi più celebri al mondo: le prime straniere a entrare fisse tra le fila di uno spettacolo che dal 1996 a oggi ha continuato a inanellare record e successi internazionali: “Sì, siamo state le prime straniere a entrare a far parte del gruppo, poi Nicoletta ha lasciato dopo un anno e mezzo circa, mentre io ho deciso di restare. Ci sono e ci sono state delle inglesi, ma sempre con un legame famigliare con l’Irlanda. Per me è un motivo di orgoglio essere italiana, ma soprattutto valdostana, ed aver fatto parte di uno show di questo tipo.
Sono partita effettivamente dalla regione più piccola d’Italia e ne parlo spesso con loro, lo dico sempre da dove vengo”. Le radici forti di Giada le hanno permesso di allontanarsi di casa per seguire un sogno e battersi per questo, senza mai dimenticare da dove veniva e cercando di mantenere un forte legame con il suo territorio (ogni anno, a settembre, rientrava per l’appuntamento con la Badoche de Saint-Maurice n.d.r.), ma soprattutto le ha permesso di rimanere sempre realista pur consapevole del sogno che stesse vivendo:

“Ho girato e visitato 70 paesi grazie a questo show, so di essere incredibilmente fortunata. Io da piccola non avrei mai pensato di poter diventare una musicista professionista, se però guardo indietro forse più che un sogno per me questa era un’utopia. Ed è una utopia che mi ha fatta arrivare in Irlanda, suonare la loro musica nella loro patria, io che arrivo da un paesino di una regione piccola, di una nazione che non ha questa tradizione. Penso che quindi, forse, comunque qualcosa da dire alla me piccola e 12enne in realtà ce l’avrei: bisogna sempre seguire  sogni e credere in se stessi, penso che sia fondamentale investire nella passione che si ha, anche se sono consapevole che spesso ci si debba trovare al momento giusto nel posto giusto, e a noi è successo, ma che rendere l’impossibile possibile può succedere ed è per quello che bisogna battersi”.

Giada Costenaro
Giada Costenaro

La ragione per cui la violinista valdostana lascia la compagnia è però tanto importante quanto il grande sogno che ha disegnato e condotto metà della sua vita: “Lascio perché divento mamma di una bimba e anche questo è stato speciale perché ho appena chiuso una tournée che ho condotto già incinta e aver condiviso il palco con lei, lo stesso palco che mi ha fatto conoscere mio marito, è stata un’emozione nell’emozione, qualcosa che è difficile da descrivere e forse un altro grande e bel regalo che Lord of the Dance mi ha fatto”.

Giada Costenaro
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