Potenza e aerodinamica, la nuova Ferrari 849 Testarossa riscrive le regole delle supercar

Il motore: un quattro litri a otto cilindri biturbo aggiornato nel compressore e nelle testate, che eroga cinquanta cavalli in più rispetto alla “SF90”.
Ferrari 849 Testarossa
Gioie e Motori

Quando Ferrari presenta un nuovo modello, l’attenzione degli appassionati è massima. Quando, poi, il nome è “Testarossa”, la suddetta attenzione sublima in patente fibrillazione. Il Patriarca della specie è Vittorio Jano. Nel 1956 interpreta la “500 Mondial” e ha l’idea di colorare di rosso la testa dei cilindri: da qui la “500 TR”, l’immortale “Testarossa”. Poi è la volta della “250 Testarossa”, che domina il Mondiale Sport a fine anni cinquanta del secolo scorso, e della “500 Testarossa”, protagonista nel 1956 e nel 1957. Passa quasi un trentennio e il Salone dell’auto di Parigi tiene a battesimo, precisamente nel 1984, la vettura che raccoglie il testimone dalla “512 BBi”.
È un successo clamoroso, che abbiamo ricordato l’anno scorso in questa rubrica: motore a dodici cilindri contrapposti e un design geometrico, come si usava, con le griglie laterali che immediatamente diventano un must.

Oggi, l’eredità della “SF90 Stradale” è affidata alla “849 Testarossa”. Rispetto alla progenitrice degli anni ottanta, le linee di questa splendida coupé sono più arrotondate, più morbide, con originali cesure di stile all’anteriore sdoppiato e aggressivo, al termine delle fiancate con le prese d’aria disassate e la doppia coda posteriore. Estetica sincopata ma nel complesso armonica, e non era scontato: ma dal Centro Stile di Flavio Manzoni non poteva che uscire il meglio. Le forme, nella “849 Testarossa”, sono anche sostanza, dal punto di vista aerodinamico. Dalle portiere i flussi d’aria filano verso gli intercooler, il suddetto anteriore e il fondo piatto padroneggiano i vortici, mentre gli stessi cerchi recuperano aria.

All’interno, la “849 Testarossa” si inserisce perfettamente in un recentissimo trend che però si sta affermando velocemente, nel senso che tornano i tasti fisici, anche per l’accensione; in generale, la sportività si coniuga felicemente con l’ergonomia. Veniamo al motore, da sempre elemento fondamentale e caratterizzante di una Ferrari. Si tratta di un quattro litri a otto cilindri biturbo aggiornato nel compressore e nelle testate, che eroga cinquanta cavalli in più rispetto alla “SF90”.

Gli 830 cavalli si sommano ai 220 garantiti da tre propulsori elettrici, due anteriori e uno posteriore, alimentati da una batteria da 7.45 kWh, per una potenza complessiva di 1.050, che rendono la “849 Testarossa” la Ferrari di serie più potente di sempre, dotata altresì di una coppia motrice pari a 10250 Nm.

I dati sono coerenti: accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in soli 2”3, velocità massima che supera i 330 km/h. L’autonomia in elettrico è di 25 chilometri. Notevole il sistema “Ferrari Integrated Vehicle Estimator” (FIVE), che prevede il comportamento della macchina attraverso l’elaborazione di vari parametri in tempo reale come trazione, freni e differenziale. La nuova nata è disponibile anche in versione spider, con un deflettore che ottimizza l’aerodinamica convogliando l’aria verso il basso. Non basta. La versione “Assetto Fiorano” propone peso alleggerito e aerodinamica ancora più sofisticata.

In concessionaria nella prossima primavera, il prezzo parte da euro 460.000.

 

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