Nuovo Consiglio Valle, vecchie tensioni. Sono appena le 9.10 quando, dopo l’appello nominale, la consigliera Chiara Minelli di Avs prende la parola per chiedere una convalida separata dell’elezione di Cristina Machet, ricordando il ricorso al Tar che verrà presentato sul tredicesimo seggio assegnato all’Union Valdôtaine.
Non tarda ad arrivare la reazione: Aurelio Marguerettaz dell’Uv insorge, definendo “grave” la possibilità concessa a Minelli di argomentare in aula. “Che venga chiesta una votazione separata è legittimo — sbotta — ma non l’arringa per un ricorso che verrà discusso in un’altra sede”. Dopo il battibecco arriva la convalida dei 34 eletti e quella dell’ex presidente Uv Machet, dove si registra l’astensione dei due esponenti di Avs Chiara Minelli e Eugenio Torrione.
La mattinata era cominciata con tutt’altro spirito, in un clima da primo giorno di scuola: parenti, fidanzate e amici ad accompagnare i neoeletti, baci e “in bocca al lupo” nell’atrio di Palazzo regionale, poi la salita al primo piano tra scale e ascensori.
La prima “prova” per i nuovi consiglieri è stata il passaggio del badge: c’è anche chi, come il veterano Marco Viérin, non ricordava più come usarlo per accedere all’aula. Nel foyer, ancora baci, strette di mano e la fila per le foto ufficiali. Poi, il via ai lavori.
Ad aprire la seduta un emozionato Mauro Baccega, che come cinque anni fa, in qualità di “senior” dell’aula si trova a dirigere l’aula: “Non abbiamo ancora contezza dei ruoli che andremo a ricoprire — spiega — ma dobbiamo assumerci la responsabilità di governare con saggezza e cognizione questa regione, per soddisfare le aspettative della popolazione. Sarà una legislatura impegnativa, con molti dossier importanti. Per questo auguro a tutti un proficuo lavoro, salutando con piacere l’elezione di ben otto consigliere”.
Accanto a lui, in veste di consigliere segretario, il più giovane dell’aula, Leonardo Lotto. Per tre volte dovrà leggere i 35 nomi degli eletti. All’inizio della seduta, per il giuramento e poi quando, concluso questo passaggio, i consiglieri unionisti e gli Autonomisti di centro abbandoneranno l’aula per far mancare il numero legale, concedendo quindi più tempo al presidente incaricato Renzo Testolin per definire alleanze e squadra di governo. Le prime si conosceranno già domani, mercoledì 29 ottobre, quando alle 18.30 a Saint-Christophe tornerà a riunirsi il Conseil Fédéral.
Il nuovo governo regionale farà il suo debutto in aula il 5 novembre, quando il Consiglio Valle tornerà a riunirsi.
Al via la XVII legislatura del Consiglio Valle: 13 i nuovi volti, 8 le donne e un ritorno “illustre”
27 ottobre 2025

Convalida degli eletti e giuramento. Poi, salvo sorprese, il Consiglio regionale della XVII legislatura tornerà a riunirsi per eleggere il nuovo presidente dell’Assemblea, il presidente della Regione e la Giunta, quando Renzo Testolin avrà terminato le consultazioni e completate tutte le caselle.
Nel frattempo alle 9 di domani, martedì 28 ottobre, suonerà la prima campanella. A fare per la prima volta il loro ingresso nell’aula al primo piano di piazza Deffeyes saranno 13 consiglieri 2u 35, pari al 37%. Si tratta di Eugenio Torrione (Alleanza Verdi Sinistra); Leonardo Lotto (Autonomisti di Centro); Eleonora Baccini (Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance); Aldo Domanico e Massimiliano Tuccari (Fratelli d’Italia); Corrado Bellora (Lega Vallée d’Aoste); Fulvio Centoz e Clotilde Forcellati (PD – Federalisti Progressisti Valle d’Aosta); Josette Borre, Speranza Girod, Cristina Machet, Michel Martinet e Loredana Petey (Union Valdôtaine). Nel quinquennio precedente i nuovi eletti erano stati 15, pari al 43%.
Sono invece 16 i Consiglieri che rientrano nell’aula del Consiglio Valle (il 46%, uno in più rispetto al quinquennio scorso). Tra loro figurano Chiara Minelli (Alleanza Verdi Sinistra); Stefano Aggravi, Marco Carrel e Carlo Marzi (Autonomisti di Centro); Mauro Baccega e Pierluigi Marquis (Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance); Andrea Manfrin e Simone Perron (Lega Vallée d’Aoste); Jean-Pierre Guichardaz (PD – Federalisti Progressisti Valle d’Aosta); e gli unionisti Luigi Bertschy, Giulio Grosjacques, Corrado Jordan, Erik Lavevaz, Aurelio Marguerettaz, Davide Sapinet e Renzo Testolin.
Tra i veterani del Consiglio spicca Marco Viérin, classe 1958, che può vantare cinque legislature alle spalle (dalla X alla XIV). Seguono Laurent Viérin, eletto in quattro legislature (dalla XII alla XV, l’ultima durata un anno e mezzo), e Massimo Lattanzi, con tre legislature (XI, XII e XIII). Tra i confermati figura anche Aurelio Marguerettaz, che ha alle spalle quattro legislature (XII, XIII, XIV e XVI).
Anche per altri sei consiglieri sarà un ritorno, ma rispetto a legislature precedenti all’ultima: Luisa Trione e Marco Viérin (Autonomisti di Centro); Massimo Lattanzi e Alberto Zucchi (Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni); Marco Sorbara (Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance); e Laurent Viérin (Union Valdôtaine).
Il nuovo Consiglio sarà un po’ più femminile: le elette sono infatti 8 (4 del gruppo Uv), pari al 23% dei consiglieri: un dato in crescita rispetto al 2020, quando erano 4 all’inizio della legislatura poi scese a 3 a fine quinquennio.
A presiedere la prima seduta della nuova legislatura, come da regolamento, sarà il consigliere più anziano, Mauro Baccega, (70 anni, Forza Italia – Insieme Ensemble – La Renaissance), affiancato dal consigliere più giovane, Leonardo Lotto, (26 anni, Autonomisti di Centro), che svolgerà le funzioni di segretario provvisorio.
Baccega detiene anche un primato particolare: è il consigliere che ha cambiato più volte appartenenza politica. Eletto nella XIV legislatura con Stella Alpina, è stato riconfermato nella XV con l’Union Valdôtaine, per poi tornare in aula nella XVI con Pour l’Autonomie. Dopo aver lasciato anche quel movimento, ha aderito a Forza Italia, partito con cui è stato nuovamente eletto e con cui siederà nella XVII legislatura.









Una risposta
Prima puntata della soap opera Vesti la giubba.