Dalle 18 di oggi, martedì 11 novembre, i biglietti dello Charaban saranno aquistabili online sul portale Webtic, ma due terzi di quelli disponibili sono già stati venduti dal vivo a partire da questa mattina, momento in cui i più affezionati erano già in fila per accaparrarsi i posti migliori.
Torna da martedì 25 novembre a domenica 30 il Teatro Popolare più famoso della Valle con una squadra invariata rispetto allo scorso anno e con il ritorno di Monique Pomat, assente nell’edizione del 2024, ma che completa la rosa della compagnia pronta a festeggiare l’affetto che i valdostani le hanno nuovamente attribuito e la scommessa di chiedere al pubblico di contribuire attivamente alla scrittura delle pièces: “Siamo davvero molto soddisfatti per questa avventura in cui ci eravamo buttati – racconta Michel Celesia -, chiedere al pubblico di provare a scrivere dei testi da mettere in scena era un po’ un azzardo, ma siamo davvero stati sorpresi positivamente dalla reazione e sono arrivati 15 pezzi. Scherzando potremmo chiamarla la potenza dei social perché, addirittura, è arrivato un testo da Latina. Ovviamente molti vanno rivisti e corretti, ma abbiamo dell’ottimo materiale e le 3 pièces di questa edizione arrivano comunque da questa chiamata che abbiamo fatto”.

Le 3 pièces di quest’anno si intitolano Siliven vu se marié (scritta da Laura Grivon), Eun esamen Obleudzà (di Flavio Albaney) e Via da tsin (di Andrea Cavagnet) e coprono tutto lo spettro degli argomenti cari alla tradizione del teatro popolare che deve sicuramente far ridere, ma anche cercare di far riflettere sulla società valdostana e spesso i suoi aspetti più grotteschi e paradossali. In scena quindi un matrimonio “che non s’ha da fare”, come direbbe Manzoni, un esame obbligatorio per poter accedere ai posti valdostani della Pubblica Amministrazione e un terzo testo che più di tutti parla alla società contemporanea sempre più pet friendly e dove quasi tutti i nuclei familiari accolgono un animale da compagnia.
Quest’anno, come spesso ormai accade durante le serate di spettacolo, verrà ricordata una delle storiche della compagnia che è mancata lo scorso anno e che è stata per più di 50 anni una delle colonne portanti del teatro in francoprovenzale: “Non ci sono ricorrenze speciali quest’anno – ammette Celesia -, ma, come troppo spesso accade ormai, non mancheremo di ricordare a modo nostro e di ringraziare Pierrette Bovio che negli anni ha lasciato una impronta indelebile sul palco della compagnia”.

