E’ stato un lungo concepimento ma dopo 15 anni la cantautrice valdostana Maura Susanna è riuscita a partorire un nuovo lavoro discografico. “Anni di parole bruciate – scherza nella conferenza stampa di presentazione del cd, l’artista – per fortuna che ho deciso di sostituire la vecchia stufa con un riscaldamento a metano”.
L’album intitolato “Terra mia” è una produzione interamente valdostana. Il cd è stato registrato, missato da Andrea Dugros e musicato da artisti valdostani del calibro di Remy Boniface, Guido Gressani e Vincenzo Zitello. Anche le illustrazioni e le fotografie che arricchiscono il cd sono opera di valdostani. Cosi come il racconto – Tango – firmato dalla giovane scrittrice Emanuela Sebastiani.
“Il nome del cd – spiega la Susanna – è da una parte legato al forte sentimento che mi lega alla mia Valle e dall’altra a questo amore che nutro verso la terra. Ad esempio la prima canzone “Terra mia, Madre mia” l’ho scritta dopo aver ascoltato “le non decisioni prese dai potenti nel vertice di Copenanghen”.
Il cd contiene in tutto 13 brani molti dei quali ispirati a poeti valdostani e non come Eugenie Martinet, Enrico Thiebat, Louis de Jyaryot o ancora Boris Vian.
L’ultima opera di Maura Susanna potrà essere ascoltata dal vivo il prossimo 10 febbraio al Teatro Giacosa di Aosta nel concerto a lei dedicato dalla Saison culturelle. La serata sarà ritrasmessa dalla Rai regionale.
“Maura Susanna – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Laurent Viérin – è diventata il simbolo della canzone popolare valdostana in patois. A lei, come a Magui Bétemps dobbiamo la sopravvivenza di questa lingua”.