Ritorna in Consiglio regionale la questione del trenino Pila-Cogne. La IV Commissione consiliare “Sviluppo economico” ha approvato ieri dopo due anni circa di audizioni e approfondimenti una relazione che verrà presentata all’assemblea consiliare. Il testo suggerisce due opzioni: l’abbandono del progetto della tranvia, in ballo da circa 30 anni, oppure la realizzazione di un nuovo collegamento, ad esempio funiviario.
A sostegno della tesi sull’abbandono del progetto: la ridotta portata oraria della tramvia (160 persone/ora); la limitata appetibilità turistica del collegamento derivante dalla preponderante lunghezza delle gallerie (8.223 metri su una lunghezza complessiva di 11.953 metri), dall’esigua sezione delle stesse (lo spazio angusto tra le pareti e il convoglio potrebbe provocare disagio nei passeggeri) e dalle caratteristiche poco confortevoli dei vagoni utilizzati. Inoltre i costi elevati per adeguare/convertire l’infrastruttura che oscillano tra gli 11 e i 200 milioni di euro, le incertezze in merito all’ottenimento delle autorizzazioni prescritte in materia di sicurezza; i costi di gestione, stimati in 1 milione di euro all’anno.
“A così tanti anni dall’ideazione di quest’opera – spiega Diego Empereur, presidente della IV Commissione – pare perlomeno lecito chiedersi se il suo completamento sia ancora oggi di attualità. Dubbio che, esaminando la documentazione agli atti, è sorto anche a chi ha avuto il compito di indagare in merito a questa vicenda per l’individuazione di eventuali responsabilità per danno erariale.“
Nel corso delle audizioni sono emerse altre proposte come quella di un collegamento funiviario. “Come indicato nel documento ‘Considerazioni sulle ipotesi di riconversione’ prodotto dall’Assessorato ai trasporti – spiega ancora Empereur – con investimenti decisamente più limitati si potrebbero realizzare un tratto di strada pubblica nel comune di Gressan, mantenere inalterato il tratto di gallerie tra Acque Fredde ed Epinel per eccezionali casi di emergenza che potrebbero verificarsi, ottenere una pista ciclo-pedonale lato Cogne e riutilizzare gli edifici esistenti a fini turistici, commerciali e per pubblici servizi. Nel momento in cui un ente pubblico si trova ad effettuare delle scelte, anche in merito ad un’equilibrata e ragionevole ripartizione delle risorse disponibili, non può prescindere da un approfondito esame dei benefici indotti in rapporto ai costi d’investimento e ai costi di gestione da sostenere. La rinuncia all’idea iniziale della tranvia tra le due vallate potrebbe quindi apparire come una sconfitta ma, di fronte a condizioni così incerte e sfavorevoli per il completamento dell’opera, s’impone una profonda riflessione per il miglior utilizzo oggi possibile delle risorse pubbliche.”