Pirogassificatore, le ditte escluse dalla gara d’appalto hanno presentato ricorso

Il raggruppamento temporaneo d’imprese (Aimeri Ambiente Srl e Sct Sorain Cecchini Tecno Srl) non si è arreso dopo l’esclusione dall'appalto e ha deciso d’impugnare davanti al Tar della Valle d'Aosta la decisione della Commissione tecnica.
La discarica di Brissogne
Politica, Società

La posta in gioco è altissima e un ricorso era quasi “scontato”. La gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta per i prossimi 23 anni vale la bellezza di 220 milioni di euro, costruzione del pirogassificatore inclusa, e il raggruppamento temporaneo d’imprese Aimeri Ambiente srl e Sct Sorain Cecchini Tecno srl, società romana specializzata nella realizzazione di impianti per il riciclo e il trattamento dei rifiuti, non si è arreso dopo l’esclusione dall’appalto e ha deciso d’impugnare davanti al Tar della Valle d’Aosta la decisione della Commissione tecnica.

Una decisione che era stata presa per mancanza di alcuni dei requisiti tecnici ed economici richiesti, che di fatto lasciava in gara soltanto il raggruppamento d’imprese composto da Noy Ambiente Spa; Rea Dalmine Spa; Valeco Spa; Gea Srl; Cogeis Spa; Ivies Spa.

In attesa di capire cosa deciderà il Tribunale amministrativo, sulla questione c’è anche da tenere conto della raccolta firme per il referendum contro la realizzazione d’impianti a trattamento a caldo per lo smaltimento dei rifiuti, portata avanti dall’Associazione Valle Virtuosa, che si concluderà il prossimo 7 gennaio. Alla luce dei fatti, il futuro della discarica di Brissogne, in via di esaurimento, sembra ancora incerto.

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