“O decidiamo di chiuderla oppure cerchiamo concretamente di potenziarla”. L’oggetto della provocazione lanciata questo pomeriggio dal Ministro dei Trasporti Altero Matteoli, cioè la tanto discussa tratta Aosta-Chivasso, è stato uno dei temi caldi affrontati questo pomeriggio in occasione della sua visita a Courmayeur.
“Siccome non si può fare a meno di un collegamento fondamentale, anche sotto il profilo turistico, che raggiunge una regione come la Valle d’Aosta – ha proseguito Matteoli – la linea deve essere potenziata e resa più moderna”.
Il Ministro, per riassumere la situazione della ferrovia valdostana, ha utilizzato inoltre alcune espressioni che hanno ricordato molto quelle delle centinaia di pendolari inferociti per i continui disservizi e ritardi subiti nel corso degli ultimi anni. “Non è possibile – ha dichiarato infatti – che all’alba del terzo millennio siano necessarie più di due ore per percorrere 120 km con un treno”.
Per superare l’impasse, dopo un confronto con i due assessori ai trasporti del Piemonte e della Valle d’Aosta che in realtà sono già d’accordo sull’utilizzo dei treni bimodali, Matteoli ha assicurato che “si cercherà una soluzione, riunendo attorno ad un tavolo i rappresentanti delle due realtà coinvolte e la RFI”, senza però garantire la disponibilità immediata delle risorse necessarie per coprire totalmente le spese richieste. “Se non partiamo – ha concluso il Ministro – di sicuro non arriveremo mai”.
Le funivie e gli altri temi affrontati
Il traforo del Monte Bianco e le problematiche legate alla sicurezza, la viabilità a Courmayeur, gli interventi sulla Statale 26, il disgaggio della parte rocciosa del Monte di La Saxe e il cantiere per le nuove funivie del Monte Bianco. Sono questi gli altri argomenti principali affrontati dal Ministro con le autorità regionali durante il mini tour partito poco dopo le 15.30 dal parcheggio di Dolonne, di fronte al Palaghiaccio, che ha portato la delegazione a visitare da vicino i lavori a Entrèves e a osservare da lontano quelli riguardanti la nuova funivia, e che si è concluso proprio al traforo.
In particolare, al centro del dibattito sono finiti i 145 milioni di euro di finanziamenti, previsti dall’accordo Stato-Regione, per l’ammodernamento proprio delle funivie.“Anche in questo caso – si è ripetuto Matteoli – non sono in grado di confermare la disponibilità attuale di tutti questi fondi, ma dato che i lavori andranno a regime soltanto nel 2016, i finanziamenti saranno erogati di pari passo. Comunque l’opera è già stata approvata dal Cipe, il suo iter burocratico è terminato e che quindi abbiamo l’obbligo di mettere a disposizione, presto o tardi, queste risorse”.