Ritiro della Juventus a Châtillon: “è più sì che no”

“Valutazioni positive, anche dal punto di vista tecnico” dice Rollandin. Qualche incognita resta: è teoricamente aperta la possibilità di un ritiro estivo a Bardonecchia, località già scelta lo scorso anno e con la quale c’era un “contratto lungo”.
Società

Ormai sembra essere più sì che no, anche se nessuno è disposto a metterci la mano sul fuoco.
Nemmeno il presidente della Regione Augusto Rollandin che oggi, 11 maggio al termine della conferenza stampa della Giunta regionale ha commentato: “Ci credo solo quando firmo il contratto”. L’accordo triennale fra la Regione Valle d’Aosta e la Juventus per portare la squadra campione d’Italia in ritiro a Châtillon nelle due settimane centrali di luglio potrebbe essere alle porte, anche se qualche incognita pesa ancora sulla firma definitiva.

“Sono stati fatti i sopralluoghi – ha detto Rollandin – si definiscono gli aspetti legati agli interventi principali che dovranno essere fatti per poi arrivare alla chiusura dell’accordo. Non c’è nulla di firmato, ma ci sono valutazioni positive anche dal punto di vista tecnico”.

Tramontata definitivamente l’ipotesi di far tornare la Juve in Trentino (“troppo scomodo” dicono fonti vicine al Club), resta teoricamente aperta la possibilità di un ritiro estivo a Bardonecchia, località già scelta lo scorso anno e con la quale c’era un “contratto lungo”, cioè su più anni. Evidentemente, però, qualcosa è andato storto con la stazione turistica piemontese, oppure qualcosa non è stato rispettato nel contratto.
Nel giro di due settimane, tuttavia, la trattativa con la Valle dovrebbe concludersi.

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