“Godbye Tibet” di Maria Blumencron vince al Cervino CineMountain

Il film della regista viennese racconta una storia piuttosto intensa, a tratti anche cruda, che mostra una realtà, quella dei ragazzi tibetani abbandonati, spesso volontariamente dimenticata dai media. Il premio del pubblico a Hervé Barmasse.
Premiazione Cervino CineMountain Festival 2012
Cultura

Si è svolta ieri sera, martedì 14 agosto, presso la Sala dei congressi del centro polivalente di Valtournenche, la premiazione del concorso cinematografico Cervino Cinemountain dedicato alla montagna e giunto ormai alla 15 edizione. A premiare i 15 film in gara un giuria di tutto rispetto composta da Matthias Fank (nipote di Arnold Fank, regista e pionmiere del cinema di montagna), il documentarista italiano Pino Brambilla e l’alpinista Eloise Barbieri.

Il tema principe di quest’anno è stato l’alpinismo con un sempre maggiore livello tecnico e una crescente affluenza di spettatori, come ha orgogliosamente sottolineato Luca Bich organizzatore del festival. Il grand prix del festival è andato al film Godbye Tibet della viennese Maria Blumencron. Una storia piuttosto intensa, a tratti anche cruda che mostra una realtà, quella dei ragazzi tibetani abbandonati, spesso volontariamente dimenticata dai media.

Belli e intensi anche gli altri film premiati. Il premio del pubblico se l’è aggiudicato il valdostano Hervé Barmasse con “Non così lontano” che ha come protagonisti tre dei nostri fiori all’occhiello: Monte Bianco, Monte Cervino e Monte Rosa. Il premio “eco mountain” se l’è meritato Victor Kossakowski con “vivan las antipodas”, pellicola di grande effetto giocata sull’accostamento di immagini catturate in luoghi opposti del globo. Con la sua visione del mondo sottosopra, l’abile documentarista offre lo spunto per riflettere sulla bellezza e unicità del nostro pianeta con l’intento di regalarne un ricordo alle future generazioni.

Il film con le immagini più belle, aggiudicatosi il premio Sony, è stato Voyage au bout de l’hiver di Anne et Erik Lapied, apprezzato per la padronanza tecnica delle riprese spesso effettuate in condizioni al limite del pericolo.

Ultimi, ma non per importanza, il vincitore del premio CAI Bertrand Delapierre con Grand libre au Grand Cap e del premio vie de montagne Michele Trentiniche che in Piccola Terra ha immortalato scene di vita contadina della Valsugana. Un film semplice e diretto che tocca anche temi piuttosto spigolosi,come quello della povertà e della vita di fatica e offre numerosi spunti di riflessione.

Secondo Alberto Chatrian, vicepresidente del Consiglio regionale, “Rassegne di questo tipo servono a far conoscere la montagna non solo a chi non la vive in prima persona ma anche ai suoi stessi abitanti, che spesso ne sottovalutano il fascino e la ricchezza. Sostenendo iniziative di questo genere vogliamo ribadire il ruolo della nostra Valle come “fucina” della montagna” . 

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