Consiglio regionale: approvato il testo unico sull’energia

Con la sola astensione dei gruppi Pd e Alpe l'Assemblea ha varato il provvedimento, che riunisce in un unico strumento normativo la disciplina relativa al settore energia, abrogando tre leggi regionali del 2005, 2006 e 2008.
Consiglio regionale
Politica

Con l’astensione dei gruppi di minoranza, il Consiglio Valle ha approvato il testo unico in materia di energia.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 2 luglio scorso, è suddiviso in sette titoli, per complessivi 58 articoli, e riunisce in un unico strumento normativo la disciplina regionale relativa al settore energia, abrogando tre leggi regionali del 2005, 2006 e 2008.

"Il settore dell’energia – ha spiegato Mauro Bieler dell’Uv –  mette in stretta relazione tra di loro tematiche molto diverse, quali il risparmio, il rendimento, l’uso razionale, le fonti rinnovabili. In modo analogo, quindi, la normativa deve essere un insieme coordinato, un complesso di elementi distinti, correlati tra loro e interconnessi, come questo nuovo disegno di legge. Per altro, le direttive comunitarie intendono non solo operare una profonda trasformazione del modo di intendere l’uso delle risorse e i nostri fabbisogni, nel rispetto dell’ambiente, ma anche rappresentare un volano per la crescita del mercato, attraverso gli interventi sul patrimonio edilizio, nuovo ed esistente, e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Si tratta di obiettivi che si concretizzano nelle disposizioni di questo impianto legislativo..Ovviamente, essendoci in ballo finanziamenti, certificazioni e altre assunzioni di responsabilità, sono anche previsti controlli e, se necessario, sanzioni."

Per Albert Chatrian dell’Alpe: "Non è più il momento di mettere in campo aiuti lineari, ma di compiere scelte specifiche. A ottobre presenteremo col gruppo del PD una proposta di legge che va in questo senso, perché si convoglino le risorse pubbliche sull’esistente, determinando un vantaggio sia dal punto di vista ambientale, che architettonico e turistico."

Anche per Gianni Rigo del Pd "il disegno di legge non guarda al futuro e manca di quel coraggio che invece imporrebbe un’innovazione profonda. Secondo noi c’è la necessità di una valutazione che non sia confinata al solo Assessorato alle attività produttive, ma che guardi ad una proposta più complessiva e trasversale ad altri Assessorati."

 

 

 

 

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