Torgnon, è scontro sulla fusione fra la Sirt e la Cervino Spa

La minoranza accusa la Giunta di non aver coinvolto la popolazione nella scelta, presa "senza guardare al reale interesse per il paese". Risponde il Sindaco: "Cavalcano l'onda politica, la decisione è giusta, non si può rimanere fuori da un processo"
La pista di discesa a Torgnon
Politica

“A Torgnon è già iniziata la campagna elettorale per il 2013”. Cristina Machet, Sindaco del paese, risponde cosi alla minoranza che, in una nota, attacca la sua Giunta sulla questione della fusione fra la SIRT Spa e la Cervino Spa. Martedì scorso si è svolto un incontro pubblico, sollecitato da una mozione del gruppo di minoranza, con la popolazione per spiegare l’iniziativa.

“La decisione è stata presa in balia di pressioni esterne – spiega Stefano Perrin, capogruppo di minoranza – senza valutare il reale interesse per il paese." Inoltre per la minoranza è mancata trasparenza e condivisione. “Non si parla – continua la minoranza – di una mera questione di routine amministrativa, ma del motore economico del paese, che si è sviluppato grazie alla collaborazione tra la popolazione, il Comune, Finaosta e la Regione. Collaborare con le altre stazioni sciistiche che ci sono vicine è importante e necessario, ma questo si può fare anche senza parlare di fusione." Le perplessità sollevate riguardano in particolare il "rischio di minore autonomia decisionale e quindi ricadute negative sul territorio."

Ribatte il Sindaco, Cristina Machet: “Anche se la scelta è impopolare siamo convinti della sua bontà perché, in un momento come quello attuale di crisi economica, e con gli enti locali in ginocchio, non si può rimanere fuori da un processo che sta coinvolgendo tutte le società di impianti di risalita”. La Sirt è una delle poche società di impianti a fune valdostana con il bilancio in attivo. “La società è sempre stata bene amministrata – spiega la Machet – la spending review qui è stata applicata da anni ma, come ha ricordato Finaosta, negli ultimi 10 anni abbiamo ricevuto più di 12 milioni di contributi pubblici e se questi vengono a mancare, il Comune non può intervenire con proprie risorse”.

Il Dossier è ancora aperto, nelle prossime settimane si terranno nuovi incontri con la popolazione (un 5% dell’azionariato è in mano a torgnoleins e turisti, ndr) per approfondire  l’argomento, presentando le varie prospettive per il futuro della SIRT Spa. “Il punto di non ritorno sarà a gennaio con l’assemblea degli azionisti – sottolinea la Machet – ma, in assenza di controproposte da parte della minoranza, sono convinta che quella della fusione sia la scelta giusta”.
 

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