L’Assistenza domiciliare di quartiere si trasforma in “Servizio di prossimità”

Attivo dal 1° gennaio 2013, il nuovo servizio, esteso a tutta la città di Aosta, prevede oggi la presenza costante di otto operatori a disposizione dei cittadini e distribuiti a coppie su quattro aree del territorio comunale.
Operatori Servizio di Prossimità
Società

Il servizio di Assistenza domiciliare di quartiere (Adq) si trasforma in Servizio di prossimità, passando da una copertura parziale, che coinvolgeva solo alcuni quartieri di Aosta, all’intera città. La riformulazione del progetto, avviato nel 2004 nel Quartiere Cogne, era stata decisa lo scorso luglio dalla Giunta comunale, con l’affidamento del nuovo servizio alla Cooperativa Proges (poi Leone Rosso, con la cessione del ramo d’azienda, ndr) fino a fine anno. A dicembre, quindi, si era conclusa la gara d’appalto per l’assegnazione dei lotti.

Attivo dal 1° gennaio 2013, il Servizio di Prossimità prevede oggi la presenza costante di otto operatori a disposizione dei cittadini e distribuiti a coppie su quattro aree del territorio comunale. La zona denominata “Aosta Est”, che comprende il Ponte di Pietra, il quartiere Saint Roch, il quartiere Dora, Regione Borgnalle, la Croix Noire, Regione Busseyaz, Regione Beauregard e Porossan), è gestita dalla cooperativa La Sorgente di Aosta con La Libellula e L’Esprit à l’Envers. Le altre tre aree, Quartiere Cogne, Centro storico e Saint-Martin (comprese Viale Europa e collina di Aosta), sono invece affidate alla cooperativa Leone Rosso.

“Dopo la sperimentazione di fine 2012 e due mesi di ‘rodaggio’ – ha spiegato oggi in una conferenza stampa l’Assessore comunale ai servizi sociali, Marco Sorbara – ora il sistema è a pieno regime. L’obiettivo principale è entrare in contatto con gli anziani, le famiglie e le fasce socialmente isolate, in forte crescita negli ultimi anni, per raccogliere le loro richieste di aiuto e accompagnarli verso i servizi che il Comune mette loro a disposizione, in maniera flessibile ed economica. I nostri operatori, ovviamente, non chiedono soldi e saranno sempre riconoscibili grazie ad un tesserino identificativo”. Una sorta di trait d’union non solo tra i cittadini e l’amministrazione comunale, ma anche un’iniziativa che punta a coinvolgere tutti i soggetti che già operano sul territorio.

“Vogliamo coinvolgere associazioni e volontari già attivi nelle zone in cui andremo a operare – ha continuato Sorbara – in modo da riuscire a proporre, come già avviene oggi, dei momenti di forte aggregazione, come le feste di quartiere”. Un altro punto sul quale ha insistito l’assessore, riguarda la “mappatura completa del territorio: ogni mese i nostri operatori avranno il compito di contattare almeno 10 nuovi nuclei famigliari. Solo in questo modo possiamo conoscere le reali esigenze della popolazione e fornire quindi servizi migliori”.

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