Abrogata la graduatoria dei bidelli. 350 persone in allarme: “Ora chi ci offrirà lavoro?”

Nel marzo scorso la Regione ha abrogato la graduatoria unica e permanente. "Chi ci offrirà lavoro da oggi - domandano in una lettera 350 valdostani inseriti nella graduatoria - vista la nostra età, i titoli di studio e l'esperienza maturata come bidelli?"
Immagine di archivio
Politica

Nel marzo scorso la Regione ha deciso, dopo 13 anni di vigenza, di cancellare la graduatoria unica e permanente per l’assunzione a tempo determinato e indeterminato di bidello e accudiente. Una scelta che ha mandato nel panico i 350 valdostani – la graduatoria, aggiornata nel 2004, era composta di 531 lavoratori, 178 sono stati nel frattempo assunti a tempo indeterminato – che di tanto in tanto venivano chiamati per le sostituzioni a tempo determinato.

"La graduatoria – scrivono in una lettera i 350 cittadini rimasti in graduatoria – aveva una precisa funzione sociale e per questo riconosceva, tra gli altri, punteggi per titoli ai genitori per ogni figlio convivente con reddito di importo non superiore al limite previsto per l’esonero della presentazione della dichiarazione dei redditi". Un lavoro saltuario che, spiegano però i firmatari della lettera "ci consentiva di sopravvivere dignitosamente".

Al danno potrebbe poi aggiungersi la beffa per questi 350 bidelli e accudienti."Se oggi la regione – scrivono ancora i firmatari della missiva – scegliesse di assumere con la chiamata dal collocamento, come pare intenda fare, noi non avremo più possibilità di essere assunti in quanto dal collocamento si dà precedenza ai più giovani anagraficamente".

Ma la via del collocamento non è un obbligo per l’amministrazione regionale e quindi, temono i 350 bidelli, che la Regione possa anche decidere di indire un nuovo concorso per titoli.

"Fino ad oggi – scrivono ancora i 350 cittadini – abbiamo fatto affidamento sulla graduatoria proprio in quanto la stessa avrebbe dovuto essere permanente e, conseguentemente, continuando a lavorare ci avrebbe riconosciuto l’acquisizione di punteggi utili in vista di un’eventuale futura assunzione a tempo indeterminato. Oggi, di fatto, tutto ciò è risultato inutile e l’età anagrafica non più giovane della maggior parte di noi risulta penalizzarci gravemente a fronte di un eventuale chiamata dal collocamento, rendendoci pressoché impossibile il continuare a lavorare anche se semplicemente come precari".

I firmatari si chiedono quindi perché la Regione abbia deciso ora di cambiare le regole? "Forse – rispondono – per scaricarsi non ritenendoci nemmeno degni di meritare una comunicazione formale sull’abrogazione della graduatoria".

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