L’Ordine degli ingegneri sulle condanne di Devoti e Rocco: “Non è tutta colpa di un uomo solo”

L'Ordine degli ingegneri della Valle d'Aosta ha pubblicato oggi un'inserzione a pagamento sui giornali locali nella quale prende posizione dopo le sentenze della Corte dei Conti sul trenino di Cogne e del Coordinatore delle Opere pubbliche Rocco.
Michel Grosjacques, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri
Cronaca

La vicenda del trenino di Cogne "è tutta colpa di un uomo solo?". E’ la domanda che si fa l’Ordine degli ingegneri della Valle d’Aosta pubblicando oggi un’inserzione a pagamento sul quotidiano La Stampa.

Scrivono nell’annuncio  – nel quale viene ricostruita tutta la vicenda del trenino di Cogne dal 1979 fino alla sentenza del gennaio scorso della Corte dei Conti – gli ingegneri: "Nel ribadire la stima ai colleghi (Ndr si fa riferimento anche alla condanna del Coordinatore delle Opere pubbliche, Raffaele Rocco) coinvolti, prima che il concetto dell’ingegnere capro espiatorio di tutto e di tutti si radichi nelle menti di chiunque dovrà giudicare, è doveroso che questo Ordine scenda in campo, nel suo ruolo istituzionale più alto, a richiedere con forza che non si indulga ad approssimazioni, confusioni e sovrapposizioni nel giudizio di compiti professionali di progettazione, direzione e coordinamento complessi ed articolati, al contrario individuando e definendo rigorasamente i confini di ogni profilo professionale concorrente, cosi come richiede il fondamentale principio di responsabilità tutelato e sanzionato dalle normative di riferimento".

Sulla vicenda del trenico di Cogne la responsabilità imputata all’Ingegner Devoti (13 mln di euro) viene poi definita dall’Ordine "abnorme rispetto a quanto è tecnicamente, giuridicamente e umanamente è giustificato attendersi da un’attività professionale come quella dell’ingegnere"

Infine l’Ordine degli ingegneri chiede alla "società civile e a tutti coloro, che hanno il dovere istituzionale di giudicare l’operato professionale di un ingegnere, di valutare questa figura di professionista per l’insostituibile appporto che ha dato e che sempre darà alla crescita di questa nostra Regione, secondo i limiti effettivi della sua operatività".

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