Prende forma la Consip regionale, 11 dipendenti per 350mila euro annui

La delibera regionale che detta le linee di indirizzo attuative per la centrale unica di committenza regionale è arrivata sul tavolo del Cpel che domani sarà chiamata a esprimere parere sulla proposta, sulla quale non sono mancate le critiche.
Politica

350mila euro l’anno. E’ quanto costerà all’incirca avviare e gestire la Consip regionale. La delibera regionale che detta le linee di indirizzo attuative per la centrale unica di committenza regionale è arrivata sul tavolo del Cpel che domani sarà chiamata a esprimere parere sulla proposta, sulla quale non erano mancate nelle precedenti riunioni le critiche da parte di alcuni Sindaci.
Con la manovra del luglio scorso il Governo Monti aveva posto l’obbligo ai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti di affidare a un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori, servizi e forniture.
La Regione e il Celva avevano individuato nei mesi scorsi quale soluzione quella di affidare ad Inva il ruolo di Consip e la legge di assestamento di bilancio aveva posto le basi giuridiche, andando innanzitutto a modificare l’oggetto sociale della partecipata.

Secondo l’ultima delibera, in fase di approvazione da parte del Cpel, l’Inva andrà a svolgere funzioni di referente e gestore del MeVdA (Mercato elettronico della Valle d’Aosta), una piattaforma digitale regionale dove gli enti potranno effettuare acquisti online di beni e servizi offerti dagli operatori economici precedentemente abilitati; funzioni di CONSIP (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici) regionale, per le acquisizioni programmate di servizi e forniture aventi caratteristiche standardizzabili, con centralizzazione delle committenze e stipula di convenzioni con i fornitori; funzioni di stazione appaltante, per le acquisizioni di servizi e forniture non standardizzabili, con esperimento – su richiesta del singolo ente – di apposita gara per l’individuazione del fornitore.

A gestire questi aspetti, spiega la delibera, sarà una “tecnostruttura” con al proprio interno competenze inerenti all’attività di dominio, in termini manageriali e di conoscenza del mercato (PA e Imprese) e degli strumenti telematici. In totale ne faranno parte 11 persone, “che dovranno essere individuate nel rispetto dei vincoli assunzionali posti dalla Spending review”. Oltre al dirigente responsabile è previsto un addetto per il supporto giuridico-legale, 2 per l’analisi dei fabbisogni e per la programmazione, 2 per la gestione dell’albo fornitori, 3 per i procedimenti di gara e 2 per la gestione della piattaforma.

Sulla tempistica la delibera spiega come “bisogna anticipare il conseguimento dei risparmi per ridurre l’entità dell’investimento iniziale” e pertanto si procederà da subito all’adozione della piattaforma telematica e all’attivazione del MeVdA (anche per le gare centralizzate), mentre sarà posticipata l’attività di gestione delle gare telematiche non aggregate. La legge di assestamento ha comunque posticipato l’obbligo della centrale unica di committenza per i Comuni valdostani, alle gare bandite successivamente al 31 dicembre 2013 e solo per quelle superiori ai 40mila euro.

I servizi verranno resi ai in favore dei soci azionisti ovvero Regione, enti locali, enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, società interamente partecipate, anche indirettamente e Usl.

 

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