La disoccupazione in Valle d’Aosta arriva al 9,1%. 5000 persone alla ricerca di lavoro

I dati diffusi oggi dall’istat relativi al primo trimestre 2013 fotografano un nuovo peggioramento degli indici del mercato del lavoro valdostano con la disoccupazione, aumentata di ben due punti percentuali nell’ultimo anno, passando dal 7,3% al 9,1%.
Il tasso di disoccupazione in Valle tra il 2004 e il 2013 - Elaborazione dell'Osservatorio economico della Regione
Economia

L’immagine della Valle d’Aosta come isola felice sta andando lentamente alla deriva, spinta dal vento della crisi. I dati diffusi oggi dall’istat relativi al primo trimestre 2013 fotografano un nuovo peggioramento degli indici del mercato del lavoro valdostano con la disoccupazione, aumentata di ben due punti percentuali nell’ultimo anno, passando dal 7,3% al 9,1%.

Il numero di valdostani alla ricerca di un lavoro cresce di 1000 unità, passando dai 4000 del primo trimestre del 2012 ai 5000 del 2013 e contemporaneamente scende il numero di occupati (da 65.4000 unità a 64.500).
Guardando al settore di attività, la crisi si è abbattuta maggiormente sul comparto industriale dove in un anno, fra lavoro dipendente e indipendente, si sono persi 2000 posti di lavoro. Un altro migliaio di posti di lavoro sono andati in fumo nel settore dei servizi.

Nei giorni scorsi analizzando i dati del 2012, nel corso del Comitato di Sorveglianza del Fondo sociale europeo, Dario Ceccarelli dell’Osservatorio economico e sociale della Regione aveva spiegato come con l’attuale crisi, “particolarmente persistente, si stanno cominciando a notare dei cambiamenti strutturali nel mercato del lavoro valdostano, non più congiunturali”.

A essere maggiormente colpita dalla crisi, come ha spiegato Ceccarelli, è soprattutto la componente maschile e quella del lavoro indipendente. “Si assiste invece ad un aumento della propensione alla partecipazione al lavoro da parte delle donne. Per la prima volta dal 2004, nel 2012 il tasso di disoccupazione maschile ha superato quello femminile e nell’ultimo biennio (2011-2012) le disoccupate sono in termini assoluti in numero minore dei disoccupati.”.

A livello nazionale (non viene fornito il dato relativo alla Valle d’Aosta) il dato che pesa come un macigno riguarda la disoccupazione giovanile, arrivata a quota 40%. “Trattandosi di una crisi da domanda di lavoro, unitamente al fatto che le riforme pensionistiche hanno determinato un rallentamento delle uscite generazionali – ha ricordato ancora Ceccarelli – l’impatto prodotto dalla congiuntura ha creato soprattutto difficoltà ai giovani.”

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