Casinò, lettera di licenziamento per 145. I sindacati: “Troppa fretta”

Il commento della Slc-Cgil alla lettera con la quale l'Amministratore unico di Casinò spa Luca Frigerio ha di fatto ufficializzato l'apertura delle procedure di licenziamento.
Il casinò di Saint-Vincent
Politica

“Fare le cose di fretta non gioca mai a favore di nessuno. Per noi il numero 145 era stato tolto dall’accordo, perché era previsto il licenziamento dal Casinò solo dei dipendenti che avevano maturato i necessari requisiti per andare in pensione”.
Commenta così Vilma Gaillard, segretario regionale Slc-Cgil, la lettera con la quale l’Amministratore unico di Casinò spa Luca Frigerio ha di fatto ufficializzato l’apertura delle procedure di licenziamento di 145 esuberi della casa da gioco di Saint-Vincent.

Lettera che fa discutere nonostante l’iter sia stato avviato correttamente e nonostante nessuno si aspettasse un termine così stringente, quello cioè di sabato 30 novembre 2013: “La procedura prevista dalla Legge 223 – spiega Gaillard – è stata corretta. Lunedì abbiamo ricevuto la raccomandata e la richiesta di apertura di un tavolo negoziale. Posso capire una accelerazione dei tempi per la messa in atto della macchina legale e procedurale, ma il criterio della Legge 223 era riferito soltanto ai lavoratori che avevano raggiunto i requisiti per andare in pensione. Abbiamo chiesto subito, infatti, un incontro con l’azienda perché ad oggi non ci hanno ancora detto quanta gente ha maturato questi requisiti, quindi per me questi 145 esuberi non esistono”.

Esuberi per i quali cala l’accetta di un licenziamento che Frigerio, nella sua lettera, giudica come inevitabile: “Il problema occupazionale – scrive infatti l’Amministratore del Casinò – deve essere affrontato con rapidità ed efficacia di intervento che solo l’istituto del licenziamento collettivo può garantire. Gli altri strumenti messi a disposizione (cassa integrazione guadagni, contratti di solidarietà, contratti part-time) appaiono non consentiti e comunque non attuabili”.

Tesi che non trova d’accordo le parti sociali che tengono alta l’attenzione sulla vicenda e, soprattutto, chiedono che sia rispettato l’accordo quadro siglato a fine ottobre: “È fondamentale – prosegue Vilma Gaillard – che l’azienda si attenga all’accordo quadro stipulato coi sindacati e se non lo farà l’accordo decadrà. La procedura è stata ora formalmente avviata ma attendiamo un incontro con il Casinò perché da parte loro deve esserci anche uno sforzo di trasparenza. L’accordo fatto era una sintesi che deve essere valorizzata anche dalla controparte”.

Oltre che sul conto totale degli esuberi la segretaria della Slc-Cgil è scettica anche sui ‘ruoli’ che verranno toccati – che coinvolgono gran parte dell’organigramma del Casinò – e punta tutto sulla massima attenzione da tenere: “Parlare di licenziamenti, anche se ‘guidati’ e anche se i requisiti per la pensione sono stati raggiunti – conclude Gaillard – è sempre difficile. La realtà che la lettera non racconta è quella di investimenti fatti negli anni che non sono tornati indietro e per i quali ora ci rimettono i lavoratori. Del resto se le sale del Casinò sono vuote che colpa ne ha un croupier, che magari è anche disposto ad aumentare le sue ore di servizio?”.
Domanda la cui risposta è attesa a breve dalle parti sociali, nell’incontro che si aprirà con l’azienda per la definizione della procedura di licenziamento e per il controllo dei requisiti dei dipendenti in esubero, anche perché l’accordo del 21 ottobre scorso serviva, nelle parole e negli intenti dei sindacati, proprio a scongiurare licenziamenti unilaterali e indiscriminati da parte del Casinò.
 

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