Ormai azienda e sindacati sono ai ferri corti. Il tavolo della trattativa per discutere dei 150 esuberi al Casinò de la Vallée è tornato a riunirsi nel pomeriggio di ieri, lunedì 30 settembre, in un incontro fiume. “Ci aspettavamo un avanzamento significativo – denuncia il segretario Cgil, Domenico Falcomatà – ma l’accordo non c’è. Ma se l’azienda vuole fare azioni unilaterali non staremo né fermi né zitti. La mobilitazione sarà molto dura”.
Al centro dell’incontro di ieri, infatti, non c’era solo la questione dei 150 prepensionamenti, ma anche il tema della riorganizzazione aziendale per l’immediato futuro. I sindacati riferiscono della volontà dell’azienda di far transitare alcuni lavoratori nell’ambito amministrativo e vendita dal contratto attuale a quello del settore turismo. E si parla anche della creazione di una società “Multi Utility” per l’esternalizzazione di alcuni servizi come la manutenzione. Entro il 31 marzo 2014, inoltre, l’idea è di definire un nuovo contratto per gli assunti dopo quella data creando di fatto un doppio regime.
“L’azienda ci ha chiesto se c’è la volontà di proseguire la trattativa – ha dichiarato Claudio Albertinelli, del Savt – condividendo un percorso prima che si intraprendano strade unilaterali. Ora sarà l’assemblea dei lavoratori a decidere. E’ certo che se la Casinò spa dovesse agire senza i sindacati, le conseguenze potrebbero essere dolorose”.
I tempi però sono stretti e ora i vertici della Casa da Gioco vogliono accelerare. “Fino a poco tempo fa – dice ancora Falcomatà – ci raccontavano che andava tutto bene. Ieri invece ci hanno descritto una situazione economica che è sull’orlo del fallimento. L’azienda vuole metterci di fronte a un aut aut: in assenza di un accordo, loro procederanno con la mobilità e la disdetta di alcuni contenuti contrattuali e l’applicazione di istituti di legge come Riforma Fornero e via dicendo. Vogliono recuperare 5 milioni di euro solo nell’ultimo trimestre 2013 e su tutta la trattativa fanno pesare lo spettro della mobilità e dei licenziamenti collettivi”.