"La valle dell’Alleigne può diventare un esempio felice di quel mix tra agricoltura di qualità e turismo che potrebbe, a nostro avviso, contrastare gli effetti della crisi economica di entrambe i settori." A scriverlo è oggi in una nota Legambiente che domenica scorsa ha portato alcune persone alla scoperta della storica mulattiera che il ricorso al Tar di Aosta, presentato dalla stessa associazione, sta cercando di salvaguardare.
Una gita che ha avuto come obiettivo, come spiega Legambiente, anche quello di cercare un dialogo con gli agricoltori della valle di Champorcher incontrati lungo il percorso.
"La discussione non è stata facile – spiega in una nota l’Associazione – ma siamo convinti che il confronto civile sia una forma di comunicazione a partire dal quale, con il tempo, può svilupparsi un dialogo vero (dialogo del quale troppo spesso lamentiamo la mancanza con la Regione); dialogo certamente difficile, perché i nostri interlocutori non accettano l’idea che chi possiede case e terreni nell’Alleigne non possa fare quello che si fa nelle altre vallate: salire con i trattori e i fuoristrada alle quote più alte per gestire alpeggi, fare miglioramenti fondiari, tagliare legna e quant’altro. Evidentemente nessuno ha spiegato loro che avere un Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) e una mulattiera storica significa possedere un tesoro che bisogna sapere amministrare con oculatezza".
Legambiente invita poi " a considerare gli interessi di tutti gli abitanti della vallata di Champorcher e non solo dei proprietari che fruiscono dei terreni del vallone. Senza chiudere gli occhi sul fatto che i soldi per le ristrutturazioni, per l’uso degli elicotteri, per i miglioramenti fondiari, per gli incentivi agricoli, ecc., sono soldi di tutti i cittadini valdostani che vorrebbero un uso costruttivo e non distruttivo dei propri denari da parte di chi li amministra".