Partecipate, il bersaglio della minoranza diventa subito il Presidente del Consiglio

L'opposizione parte subito all'attacco di Rini dopo il suo lungo intervento in apertura dei lavori del Consiglio regionale straordinario.
Consiglio regionale
Politica

Ribadire le funzioni ispettive e di controllo del Consiglio regionale e richiamare al rispetto delle norme il Presidente della Regione, gli assessori e gli amministratori delle società partecipate. La minoranza affida ad una risoluzione alcune delle richieste alla base della convocazione di oggi della seduta straordinaria del Consiglio regionale. Ad aprire i lavori della seduta è stato un lungo intervento del Presidente del Consiglio, Emily Rini.

“È di tutta evidenza che il percorso di approfondimento che la seconda Commissione sta conducendo non può qualificarsi né come indagine conoscitiva né come attività demandata ad una Commissione speciale o di inchiesta – ha precisato la Presidente –. L’attività è, pertanto, inquadrabile come insieme di consultazioni e audizioni finalizzate a fornire alla Commissione elementi di conoscenza in materia di società partecipate, che la Commissione conduce in veste di strumento istituzionale di conoscenza in virtù del mandato conferitole dall’Aula. È evidente che la verifica della stessa è di natura prettamente politica. Come più volte sottolineato la Presidenza del Consiglio è un organo super partes cui spetta la vigilanza sull’osservanza del Regolamento interno e sul regolare funzionamento degli organi interni del Consiglio rispettandone, al contempo, l’autonomia organizzativa e decisionale a garanzia delle prerogative di tutti i Consiglieri. “
Sul caso specifico dell’audizione di Cva, la famosa goccia che fa traboccare il vaso secondo le forze di opposizione, Rini ha sottolineato come “nel rispetto delle prerogative e del diritto di accesso che fanno capo ai Consiglieri regionali, di cui io e l’intero Ufficio di Presidenza siamo garanti, le risposte avrebbero potuto essere fornite senza, per questo, arrecare alcun danno all’immagine e all’attività della società.”

Il Presidente ha poi auspicato per il futuro “tra il Consiglio regionale, la Giunta regionale e le società partecipate, individuata anche un’auspicata condivisa metodologia di lavoro, intercorrano rapporti non solo di leale ma anche di fattiva collaborazione.”

Un discorso non apprezzato dalla minoranza che è passata subito all’attacco di Rini. "Pretendiamo che il regolamento sia applicato – ha spiegato Albert Chatrian di Alpe – che il Presidente della Regione o l’Assessore competente svolgano con determinazione e nel rispetto dei tempi la loro funzione di tramite con le società partecipate, garantendo risposte esaurienti e circostanziate ai consiglieri che le abbiano formulate, senza tentativi di delegittimazione dei ruoli istituzionali. L’interesse a conoscere come sono gestite queste società, quali indirizzi ricevono dalla Regione, come applicano questi indirizzi, a chi riferiscono e in quali termini, come scelgono collaboratori, in base a quali criteri decidono le assunzioni, come scelgono i fornitori, come investono gli accantonamenti, non è un interesse personale di qualcuno di noi, ma è interesse di tutta la collettività valdostana.” E Raimondo Donzel del Pd-Sinistra Vda  “Per me è una grandissima delusione che ancora oggi il Presidente del Consiglio svolga il ruolo di Ponzio Pilato, non sta di qua né di là. Più che super partes è lei sulle nuvole, ha perso il contatto con la realtà.”

Non lesina complimenti neppure Stefano Ferrero del M5S: “Ci siamo sentiti la lezione di un’inconcludente maestrina. Siamo qui per capire il riferimento di due frasi lapalissiane che anche un bambino riuscirebbe a capire.  E lei con una laurea in giurisprudenza ha i dubbi che non avrebbe neanche uno studente al primo anno. Vorrei capire anche i nomi di chi non è stato in grado di dare un’indicazione precisa su questa situazione”. A puntare il dito contro Rini è stato anche il consigliere di Uvp, Laurent Viérin: “Ha cercato di salvare capre e cavoli con la sua introduzione. Un ripasso generale che dovrebbe fare anche ai vostri consiglieri e a chi ha detto che non si possono presentare leggi nella prossima seduta del Consiglio regionale perché manca un consigliere di maggioranza. Abbiamo ascoltato con attenzione e ci chiediamo in questa parte iniziale di legislatura dove lei si ponga. A parole ci ha ricordato di essere super partes, sicuramente ci fidiamo delle sua parole ma vorremmo che dalle parole si passasse ai fatti. “ Il consigliere Uvp ha quindi chiesto a Rini di votare la risoluzione della minoranza. "Altrimenti metteremo in discussione il suo ruolo".

Ad intervenire fra i banchi della maggioranza è stato il consigliere Uv, Leonardo La Torre che invitando il consigliere Ferrero “ad affrontare i problemi in modo serio” ha ricordato come “dal prossimo anno bisognerà fare i bilanci consolidati e quindi gli utili e le perdite entreranno nel bilancio della regione. Questo è il vero problema è che le partecipate hanno degli ottimi manager ma dei consiglieri di amministrazione che se ne occupano poco. E’ ora di dir loro che se ne devono occupare. Occorre intervenire per cambiare il sistema complessivo, perché diventi sinergico. Alcune società sono il motore di questa Regione, bisogna che funzionino meglio.”
 

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