“Abbiamo ancora speranza di vedere sospeso questo provvedimento, faremo tutto il possibile per evitare i tagli". Cosi l’Assessore regionale ai Trasporti, Aurelio Marguerettaz presentando il testo della risoluzione della maggioranza. La speranza a cui fa riferimento l’Assessore è contenuta in un incontro, chiesto dal Presidente Rollandin, al Ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi per sospendere i tagli.
“C’è un decreto legge che dà una risposta a Trenitalia, che mette nero su bianco che deve essere lo Stato a pagare ecco perché è assolutamente improvvida la decisione di tagliare il servizio. Ed ecco perché ci troviamo concordi con consumatori, pendolari e sindacati nel chiedere la totale sospensione di questo provvedimento che è illogico” ha detto Marguerettaz ammettendo che “non esiste un piano B perché sarebbe la morte di questo servizio e creerebbe problemi di ordine pubblico”.
Dalla minoranza sono piovute critiche all’Assessore con Luigi Betschy di Uvp per aver affrontato con ritardo la questione. Nel dicembre scorso infatti Trenitalia aveva già annunciato la volontà di tagliare il servizio a fronte del mancato pagamento dei 70 milioni di euro.
“La situazione è molto drammatica – ha ricordato Raimondo Donzel del Pd-Sinistra Vda – in una situazione di crisi come quella attuale ci sono persone che rischiano di perdere il posto di lavoro, studenti in gravissima difficoltà. Tutto il sistema produttivo ne avrà un danno enorme”. La minoranza ha bocciato quindi il testo della maggioranza con il gesto eclatante di Stefano Ferrero del M5S che ha gettato il documento nel cestino. “Se oggi siamo qui con il coltello alla gola la responsabilità al 99% è di un certo modo di fare politica. “ ha detto il consigliere grillino. “L’assessorato competente ha fatto poco o nulla scaricando il barile a Ministero o a Trenitalia. C’è un gravissimo ritardo per quanto riguarda gli interventi. “ Poi l’invito a Marguerettaz a “tornare a fare il commercialista”.
Patrizia Morelli di Alpe ha invitato Uv e Stella Alpina ad arrivare ad un testo concorde. Richiesta accolta da Leonardo La Torre prima e da Ego Perron dopo.
“Questo cortocircuito istituzionale ha fatto emergere la fragilità del sistema dei trasporti della Valle d’Aosta. – ha sottolineato La Torre – Fragilità legata ad interessi lobbistici: dalle grandi famiglie Gavio, a Trenitalia, alle lobby delle occupazioni militari genovesi dell’aeroporto. Un sistema che va in crisi non appena cambia un tassello.” La Torre ha quindi invitato tutti i consiglieri a reagire “Se servirà mettersi sui binari noi lo faremo per evitare i tagli. E’ indispensabile intervenire con lo Stato e poi prendere atto che questa Regione ha bisogno di un progetto di mobilità. Noi vogliamo candidarci a essere regione turistica di primo livello non possiamo pensare di rimanere vittime di certe lobby. “
La seduta è quindi stata sospesa per arrivare ad una risoluzione comune sulla questione.