“Incrementare la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini e garantire un elevato e omogeneo livello di qualità sull’intero territorio regionale, assicurando al contempo la sostenibilità della spesa a fronte di una obiettiva e progressiva riduzione delle risorse finanziarie.” E’ l’obiettivo che si pone la riforma degli enti locali valdostani depositata nei giorni scorsi da Uv e Stella Alpina. Firmatari della proposta di legge che segue quella di Uvp sono i consiglieri Ego Perron, Claudio Restano, David Follien, Leonardo La Torre, Marilena Péaquin Bertolin, Stefano Borrello e André Lanièce.
I 26 articoli del testo ribadiscono “l’imprescindibilità dell’attuale articolazione territoriale della Regione in 74 Comuni”.
Al Comune vengono riconosciute funzioni amministrative e gestionali da esercitare in forma singola o in forma associata.
In particolare, il progetto di legge prevede che le funzioni e i servizi di competenza comunale siano esercitati: in ambito territoriale unico regionale mediante convenzioni tra i Comuni e il Celva, il Comune di Aosta e la Regione, in ambito territoriale sovracomunale, mediante le Unités des communes valdôtaines che vanno a sostituire le Comunità montane, a livello di singolo Comune e in ambito territoriale sovracomunale mediante convenzioni fra enti locali.
Lee Unités des communes valdôtaines sono enti locali dotati di potestà statutaria e regolamentare che devono associare almeno 3 comuni vicini, ad esclusione del Comune di Aosta, per raggiungere una popolazione minima di 5000 abitanti.
Organi delle Unité sono Unité il Presidente, la Giunta esecutiva e il Consiglio. Quest’ultimo è composto dai sindaci dei comuni che costituiscono la singola Unité e da due consiglieri, eletti dai rispettivi Consigli comunali tra i propri componenti, uno dei quali dai consiglieri di minoranza, nel rispetto del principio di rappresentanza anche delle forze di minoranza.
Alle Unité competono l’organizzazione generale dell’amministrazione comunale da svolgere obbligatoriamente in forma associata; la gestione finanziaria e contabile da esercitare in forma associata; l’edilizia privata, la pianificazione in ambito comunale di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi, da esercitare singolarmente; la polizia locale, da esercitare obbligatoriamente in forma associata; la tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, servizi anagrafici e in materia elettorale, da esercitare singolarmente; i servizi scolastici; i servizi culturali, turistici e sportivi di interesse comunale.
Nei Comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, le funzioni e i servizi che per le loro caratteristiche tecniche e dimensionali non possono essere svolti in modo ottimale in forma singola, sono esercitati obbligatoriamente in forma associata.
La proposta introduce infine per i trasferimenti regionali il costo unitario ottimale di riferimento per le funzioni ed i servizi esercitati.