#ConsVda, via libera alla variazione di bilancio da 68 milioni di euro

Tolto il comma della discordia, con un emendamento arrivato direttamente dall’Assessore regionale alle Finanze, Mauro Baccega, passa senza grandi schermaglie ma pur sempre con il voto contrario della minoranza, la variazione di bilancio.
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Tolto il comma della discordia, con un emendamento arrivato direttamente dall’Assessore regionale alle Finanze, Mauro Baccega, passa senza grandi schermaglie ma pur sempre con il voto contrario della minoranza, la variazione di bilancio che destina 68 milioni di euro allo Stato quale maggiore contributo della Regione al riequilibrio della finanza pubblica per l’anno 2013. Il comma soppresso, con il voto unanime dell’aula e sul quale la minoranza aveva promesso battaglia è il 2 dellarticolo 1 laddove si prevedeva che in caso di risorse insufficienti per assolvere agli obblighi posti a carico della Regione ai fini del riequilibrio della finanza pubblica, "è ammesso, in deroga alle disposizioni sul bilancio, l’utilizzo delle risorse disponibili su ogni altra unità di spesa, mediante apposite variazioni di bilancio approvate con deliberazioni della Giunta regionale e comunicate al Consiglio regionale entro dieci giorni dalla loro adozione".

Dopo l’illustrazione del disegno di legge da parte di André Lanièce, dai banchi della minoranza Elso Gerandin, Chantal Certan e Raimondo Donzel sono tornati sulla querelle con l’assemblea dei sindaci. “Non c’è alcuna intenzione – ha detto il capogruppo del Pd-Sinistra Vda – ne da parte nostra ne da parte dei sindaci di aprire un conflitto istituzionale”. E Chantal Certan di Alpe: “E’ stata un’antipatica contrapposizione che non legittima il nostro ruolo e non fa amare la politica ai cittadini”. Sui 2 milioni che il disegno di legge reintegra in favore dei Comuni del minor gettito, pari a 2 milioni di euro, relativo alla soppressione dell’addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica la minoranza ha parlato di “slogan” e “farsa”. “La verità – ha spiegato Gerandin – è che i 2 milioni di euro non sono stati dati dalla regione ai comuni ma presi dagli enti locali per darli agli enti locali”.
Dai rapporti con gli enti locali a quelli con lo Stato. “E’ da ripensare il rapporto con lo Stato centrale – ha ricordato Alberto Bertin nell’attaccare il patto sul federalismo fiscale – in questi anni c’è stata tanta retorica sulla difesa dell’autonomia”. E il capogruppo Uv, Ego Perron: “Uno Stato spesso sordo nei confronti dei problemi di una piccola comunità, uno Stato che predica bene ma razzola male. Davanti ad un ritorno al centralismo dobbiamo serrare i ranghi e reagire.”

Con i 68 milioni del disegno di legge approvato oggi, sale ora a 197,5 milioni di euro il contributo complessivo richiesto dallo Stato alla Regione di cui 103.560.000 euro erano stati accantonati dalla legge di bilancio del 2013 e altri 19 milioni dalla legge di assestamento dell’aprile scorso. “Siamo ancora il salvadanaio del Governo” ha scandito l’Assessore Baccega annunciando un incontro previsto a gennaio con il Ministero per definire il patto di stabilità per il 2013 e il 2014. “Vogliamo modificare il percorso e riteniamo che la forma più adatta sia la mediazione”. A spiegare poi il perché dell’ulteriore contributo da 68 milioni di euro è stato il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: “La tabella Siope è stata artatamente modificata dal Ministero. E’ vero il Trentino paga molto di meno perché la compensazione l’abbiamo dovuta fare noi. Ecco perché dai 35 milioni dell’anno scorso si è arrivati ai 155 milioni”.
 

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