"In questi anni ci si è preoccupati del “cemento”, con i lavori di ristrutturazione, che peraltro presentano già degli inconvenienti, ma non si è fatto nulla per costruire un serio progetto per il futuro". Cosi in una nota Albert Chatrian di Alpe torna all’attacco del Casinò di Saint-Vincent. "Come previsto, il 2013 si è chiuso – scrive il consigliere di Alpe – con un forte segno negativo per il Casinò di Saint-Vincent: gli introiti lordi sono stati 67,5 milioni di euro, in calo di oltre 9 milioni di euro rispetto al 2012. Ancora più pesante il raffronto con il 2011, che aveva chiuso a 95 milioni: in due anni, si è perso quasi il 30%".
E guardando al futuro Chatrian scrive: "Secondo il piano industriale il 2014 dovrebbe chiudersi a circa 76 milioni di introiti lordi, fino a raggiungere gli 87 milioni nel 2016. Traguardi non esaltanti che tuttavia, nelle condizioni attuali, sembrano un miraggio. La congiuntura economica è difficile per tutti, ma fra i Casinò italiani c’è chi ha saputo tenere dritta la barra del timone: Campione d’Italia ha infatti chiuso il 2013 a 90,2 milioni di incassi, in sostanziale equilibrio rispetto ai 90,7 del 2012. Un dato che conferma l’inadeguatezza del management della nostra Casa da gioco, di cui abbiamo a più riprese chiesto il rinnovo".
Infine il consigliere di Alpe torna a puntare il dito sulla poca trasparenza. "Purtroppo devo ancora una volta denunciare l’estrema difficoltà di venire in possesso di tutte le informazioni che dovrebbero essere accessibili a ogni consigliere regionale. Si tratta di un grave pregiudizio al diritto che, come rappresentanti eletti, abbiamo di controllare in maniera approfondita le attività delle società controllate."