Uno speleologo aostano, Gianluca Girotto, 46 anni, è morto in una grotta sui monti della Valle del Nosè, nella zona del comune di Zelbio (Como), a 785 metri di quota.
L’uomo, percorrendo uno scivolo di circa 30 metri lungo la parte aerea della grotta, sarebbe caduto nel cunicolo e sarebbe stato inghiottito da un torrente sotterraneo, gonfiato dalle piogge degli ultimi giorni. Il corpo senza vita dell’uomo è stato localizzato dagli uomini del Soccorso alpino speleogico della Lombardia nella notte, un metro sotto il livello dell’acqua nel punto in cui il suo corpo è rimasto intrappolato in seguito alla caduta nel torrente sotterraneo.
L’uomo partecipava a un’escursione organizzata da un gruppo di 4 speleologi valdostani scesi nei cunicoli del Pian del Tivano. L’allarme al soccorso alpino era scattato alle 16 di ieri. I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) avevano raggiunto l’ingresso della grotta e una squadra di pronto intervento era entrata per verificare la situazione.
"Stavamo scendendo nella grotta. E’ un’escursione che non presenta particolari difficoltà. Abbiamo fatto una deviazione per controllare un torrente e proprio in quel momento lui è caduto ed è stato portato via dall’acqua". Racconta cosi all’ANSA Gianfranco Vanzetti, presidente del Gruppo speleologico valdostano, l’incidente.