"Ancora una volta la Regione, e in particolare l’Assessore ai Trasporti Marguerettaz, rinuncia al proprio ruolo di terzietà, ossia di mediazione tra esigenze dell’utenza e delle imprese, limitandosi ad operare un taglio disastroso e lavandosi le mani delle conseguenze, salvo interventi occasionali e sporadici, che suonano più come concessioni che non come riconoscimento dei diritti degli utenti". Cosi in una nota Legambiente Valle d’Aosta interviene sul taglio al trasporto pubblico valdostano.
"Il 2013 si è chiuso con la notizia del taglio raso del 10% del finanziamento regionale per il servizio di autobus – scrive in una nota l’Associazione – e in questi giorni cominciamo a vederne gli effetti, con l’applicazione dei nuovi orari da parte di Vita, Savda e Svap. Di fronte alle proteste degli utenti, che denunciano i primi disagi, l’assessore Marguerettaz che fa? Promette disponibilità all’ascolto… Ci chiediamo: ma non si poteva fare prima?"
E sul piano occupazionale Legambiente ricordando la perdita di circa 60 posti di lavoro sottolinea: "In tempi come questi, vista l’enorme difficoltà a trovare una nuova occupazione per chi viene licenziato, si sarebbe volentieri fatto a meno di un taglio raso che incide anche sul lavoro. Anche perché, a nostro avviso, i sacrifici potevano essere meglio indirizzati. Per esempio, restando nell’ambito dei trasporti, perché la Regione continua ad investire milioni sul fantomatico aeroporto, dal momento che l’Enac lo ha eliminato dal proprio piano strategico, e non si riesce neppure ad avviare il volo per Roma?"
Infine l’Associazione guarda alla qualità dell’aria. "Alcune soppressioni di corse costringeranno i cittadini che si recavano al lavoro in autobus a rinunciare a questa comoda ed ecologica soluzione, ricorrendo nuovamente all’auto privata. E questo in un periodo in cui, come dimostrano i recenti dati Arpa, si sono susseguite settimane intere di superamento dei livelli consentiti di concentrazione di polveri fini nell’aria della Plaine. Davvero non riusciamo a comprendere quale ragionamento strategico stia dietro alla politica regionale dei trasporti. Alla colpevole incuria della tratta ferroviaria si affianca ora anche l’idea che il trasporto pubblico su gomma possa a sua volta essere parzialmente sacrificato".