Verde pubblico, per la manutenzione ipotesi di sponsorizzazione e affidamento a associazioni

Tornano in aula le ipotesi sulla gestione del verde pubblico di Aosta. In Commissione consiliare si è parlato di una possibilità di gestione che veda il Comune chiedere la collaborazione della cittadinanza.
Politica

Dopo quasi due mesi tornano in aula le ipotesi sulla gestione del verde pubblico di Aosta.
La questione, una manutenzione del verde cittadino gestita attraverso forme di collaborazione tra pubblico e privati cittadini, fu sollevata durante il Consiglio comunale del 19 novembre da Loris Sartore, consigliere in quota Alpe, che attaccava l’assessore ai lavori pubblici Alberto Follien: “Viste le difficoltà legate all’appalto e la scarsità di risorse a disposizione del Comune, l’assessore disse che il futuro era quello della collaborazione tra privati cittadini e commercianti sotto forma di corvées, sponsorizzazioni e affidamento del verde vicino alle attività commerciali. Nel resto d’Italia forme simili sono già state attivate, e fanno crescere senso di appartenenze alla Città ed il senso civico, un meccanismo virtuoso che rende i cittadini stessi “guardiani del verde”, fungendo da stimolo per gli altri e scoraggiando atti non consoni”.
La proposta fu approvata all’unanimità dal Consiglio con la promessa, da parte di Follien, di discuterne in Commissione, occasione avvenuta questa pomeriggio ma in realtà ben lungi dall’essersi concretizzata.
In II Commissione si è ventilata questa possibilità la cui fattibilità sembra per ora rimanere un po’ alla finestra: “Alcune possibilità di affrontare questi servizi, come la sponsorizzazione per le rotonde – spiega il Dirigente comunale Domenico Salvador – sono state sperimentate nel corso dello scorso appalto con risultati negativi. Nella sponsorizzazione vale infatti il rapporto positivo anche per lo sponsor, un’esperienza negativa per noi ma che proveremo quest’anno a riproporre, dando interesse supplementare a qualche impresa. A marzo il verde deve essere pronto e l’appalto va aperto adesso, sarebbe utile però conoscere le risorse a bilancio da poter impegnare, dato che finora abbiamo lavorato con imprese specializzate e l’anno scorso, con le quattro imprese che avevano appalti più piccoli, siamo riusciti a controllarle meglio e a farle lavorare per un importo di circa 200mila euro”.

Poi la questione legata all’affidamento di alcune zone ai cittadini: “Alcune città hanno provato ad aprire il verde urbano ad associazioni e cittadinanza, per la gestione e l’esecuzione di lavori, ma si parla di esperienza con risultati molto bassi. Alcune amministrazioni hanno regolamenti che consentono questo processo, come San Donà di Piave e San Benedetto del Tronto, ma è una strada da percorrere guardando ai risultati. Nessuno si muove per niente, ed in qualche modo ci si aspettava una remunerazione”.
Un’apertura, in realtà assai cauta, arriva invece da Follien: “Se togliamo i Lus (lavori di utilità sociale per il recupero socio occupazionale, ndr) e i lavori specialistici come le potature, i giardini pubblici ed il controllo alberature, rimangono altre aree, aiuole più marginali, per le quali si può avere qualche forma di associazione, coinvolgendo magari le associazioni di commercianti. I comuni non hanno avuto finora grossi risultati in questo campo, e bisogna capire precisamente cosa si intende per collaborazione tra privati e pubblica amministrazione”.

Percorso accidentato che però, secondo Sartore, in qualche maniera deve pur cominciare: “Dobbiamo capire quanti di questi 145mila mq di verde potranno essere affidati a delle squadre – insiste il consigliere Alpe – e capire cosa mettere a bilancio e cosa poter affidare.
Il Comune di Sassuolo ha iniziative del genere così come pure Caselle che ha un progetto simile addirittura dal 2000. La sponsorizzazione non è l’unico modo, ci sono anche le associazioni. Si può iniziare un percorso, cominciare a contattare queste associazioni, perché ci può essere disponibilità come no. Ci vuole una forte azione di coinvolgimento e di sensibilizzazione. Se a marzo dovremo essere pronti con gli appalti e in questo breve lasso di tempo non si riuscirà a mettere in piedi sarà per il prossimo anno, però dobbiamo iniziare a ragionarci, a capire quali passi fare e in quali direzioni”.
Una via non facile, ma che forse lascia qualche spiraglio aperto: “È una strada lunga e difficile – ammette Follien – ma dovremo agire per avere un cambio di mentalità negli anni, perché bisogna avere la capacità di sviluppare rapporti e idee nuove. Si può collaborare nelle zone commerciali, anche se ci sono stati molti problemi in questo senso sia in Viale Conte Crotti, sia in Via Sant’Anselmo, quando ci abbiamo provato. Bisogna essere comunque ottimisti e capire che il mondo sta cambiando. Vale la pena incontrare le associazioni, ma dobbiamo anche capire se ci sono i margini per muoverci. Nelle associazioni di categoria ci può essere un interesse anche turistico e commerciale, perché avere una città più bella giova a tutti. Bisognerebbe però mettere in piedi anche un servizio di vigilanza e una reperibilità, con nostro personale, che dia continuità. Cercheremo di capire se ci sono delle volontà reali e se si possono approfondire questi rapporti”.

Un’idea interessante arriva anche da Franco Napoli, consigliere del Gruppo misto di maggioranza: “La sponsorizzazione fine a se stessa è un elemento che la gente prende molto sotto gamba. Se gli uffici comunali decidono i punti sui quali intervenire si può pensare anche a conferire alle associazioni un premio per la migliore aiuola. Questo aiuterebbe a vedere quanto può rendere un intervento pubblicitario, e di tutela del verde”, rincarata anche da Claudio Rosati di Stella Alpina che propone “un concorso che vada dai ragazzi più giovani agli anziani per diventare pollice verde della città, a vari livelli, e per dare alla gente la possibilità di avere una detrazione fiscale sull’impegno che attueranno”.
In tutto questo ‘affaire’ un po’ nebuloso c’è però una certezza, che Follien svela in anteprima: “È possibile comunque prevedere – spiega l’assessore – che cifra la che prevedeva l’Architetto Salvador per il nuovo appalto sulla gestione del verde pubblico (si parla di 250-300mila euro) sarà disponibile nel bilancio. Abbiamo chiesto inoltre di potenziare le squadre dei Lus perché alcuni comuni vi hanno rinunciato. I quattro appalti dell’anno scorso hanno dato risultati soddisfacenti e vogliamo riproporli e non escludiamo di includere la popolazione, anche se bisognerà fornire non solo una supervisione ma anche le assicurazioni e l’utilizzo di alcuni materiali comunali”.

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