Dopo l’antipasto di ieri, il piatto principale della querelle sui rapporti della Valle d’Aosta con Roma si sta consumando nel pomeriggio di oggi. Il dibattito si è acceso intorno a due risoluzioni, una di maggioranza e una di minoranza, aspettando il dessert che verrà consegnato la prossima settimana dalla Ragioneria di Stato e che potrebbe essere non solo amaro, ma anche indigesto, per le casse valdostane.
Da una parte quindi Stella Alpina e Uv ripercorrendo i rapporti finanziari con lo Stato dal novembre del 2010, ovvero dall’accordo sul federalismo fiscale, hanno ricordato con il Capogruppo Edelweiss, Stefano Borello “le iniquità e le debolezze che hanno prodotto una difficoltà economica notevole per la nostra regione e per la nostra autonomia”.
Il testo impegna quindi il Consiglio tutto a richiedere con forza il rispetto dell’accordo sul federalismo fiscale e il Presidente della Regione e l’Assessore alle Finanze a confrontarsi con la commissione consiliare competente, sul percorso degli incontri con i rappresentanti dello Stato.
“Le due risoluzioni – ha detto Borrello – hanno un punto in comune, quello di lanciare un un grido d’allarme sui rapporti con lo Stato”.
Collegandosi alla richiesta di porre fine all’epoca dell’uomo solo al comando, la minoranza chiede nella propria risoluzione che venga costituito un "Gruppo di supporto", composto da tutte le forze presenti in Consiglio regionale, per definire in modo condiviso ed efficace la strategia di difesa e di rilancio della nostra Autonomia, di riprendere i contatti istituzionali con le altre Autonomie speciali, con particolare riferimento a quelle del Nord.
“E’ giunto il momento di raccontarci tutta la verità” ha detto Elso Gerandin attaccando l’accordo “fallimentare” sul federalismo fiscale. “I dieci decimi, che erano il punto forte, reggevano se ci fosse stato sviluppo economico”. E sul patto di stabilità in via di definizione a Roma. “L’unica speranza a cui aggrapparci per il 2013 è la Corte Costituzionale. Questo sarebbe un contentino che però non andrebbe a cambiare i contenuti dell’accordo che ha creato un sistema Valle d’Aosta in profonda recessione. “ Il consigliere Uvp ha poi portato ad esempio i bilanci della Valle d’Aosta e di Trento, i primi dal 2008 al 2014 diminuiti del 48%, il secondo aumentato del 2,2%.
Sulle due risoluzioni è arrivato l’intervento di Roberto Cognetta del M5S. “Se c’è un problema bisogna trovare una soluzione. Noi ne abbiamo individuata una, voi un’altra che però non tende a risolvere il problema. Qualcuno deve fare un passo indietro dicendo che è finita”.
A chiedere a Rollandin di farsi da parte è stato anche Jean-Pierre Guichardaz del Pd-Sinistra Vda. “Come si fa con questo detto e non detto sulla pelle dei valdostani?. Le sue parole ieri Presidente sono state la presa d’atto di un fallimento della sua politica estera, perché lei si comporta con se guidasse il principato di Genovia di chez nous. Ci ha confermato che ha le mani legati”.
E Albert Chatrian di Alpe: “Siamo isolati ma invece dobbiamo tutti insieme riprendere i contatti con le altre autonomie. Vogliamo decidere insieme le sorti della Valle d’Aosta. Il pre è stato fallimentare, le deleghe in bianco non hanno portato risultati, ora un metodo di lavoro va messo in campo. “