In arrivo la nuova legge sulle case popolari dopo la bocciatura della Consulta

Il disegno di legge approvato dalla Giunta regionale abbassa da otto a due gli anni di residenza in Valle d’Aosta e prevede il permesso di soggiorno lungo per gli stranieri.
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Politica

Dopo la bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, della legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica, la Giunta ha approvato oggi, venerdì 18 luglio, un nuovo disegno di legge che recepisce i rilievi della Consulta.

Il testo introduce l’obbligo, per chi vuole partecipare ai bandi di concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, di essere titolari del permesso di soggiorno di lungo periodo ed avere un periodo di residenza in Valle d’Aosta almeno pari a 24 mesi.

I rilievi costituzionali, infatti, si erano concentrati proprio sull’articolo della legge 3 del 2013 che prevedeva il requisito della residenza in Regione da almeno otto anni, anche non consecutivi, per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica. Un tetto che viene abbassato, anche se vengo messi altri paletti per la popolazione straniera.

“Questo adeguamento – ha dichiarata l’assessore alle Finanze, Mauro Baccega – comporterà un ampliamento del numero degli ammessi alle graduatorie dei bandi. Per evitare ogni effetto negativo sulle graduatorie oggi vigenti, comunque, abbiamo inserito nel disegno di legge un’apposita norma transitoria, per prevedere un aggiornamento straordinario delle graduatorie, che i Comuni potranno perfezionare in tempi brevi, garantendo così la continuità di funzionamento delle graduatorie stesse e la possibilità di continuare legittimamente ad assegnare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.
 

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