Il 17enne di Chieri che il 9 marzo scorso ha travolto sulle piste da sci a Gressoney-Saint-Jean Matilde, la bimba milanese di tre anni, deceduta poche ore dopo, resta l’unico indagato. Le perizie sull’incidente consegnate in questi giorni al sostituto procuratore di Aosta Pasquale Longarini escludono infatti responsabilità colpose per il maestro di sci che accompagnava la vittima e altri otto bambini, per la scuola di sci e per il gestore delle piste.
Dai primi riscontri era emerso che al momento dell’incidente, avvenuto dietro a un dosso, l’investitore procedeva a oltre 50 chilometri orari. Nei confronti del giovane procede per omicidio colposo la procura del tribunale per i minorenni di Torino. Secondo i medici legali all’origine della morte della bimba fu "un impatto violento" che provocò la "frattura di una vertebra cervicale".
Le perizie erano state affidate alla guida alpina di Cervinia Giuliano Trucco, già direttore del Soccorso alpino valdostano, al professore di ingegneria del Politecnico di Torino Giorgio Chiandussi e all’assistente capo della polizia di Stato Davide Ceccarelli, ex istruttore della nazionale italiana di sci.