Sulla scuola valdostana fioccano i ricorsi. A rivolgersi al giudice del lavoro, appoggiati dai sindacati, sono questa volta 44 insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria. Sette ricorsi, promossi dalla Cisl, dal Savt e dalla Cgil, interessano in particolare insegnanti o aspiranti tali diplomatisi al magistrale indirizzo linguistico. "Un titolo che in tutta Italia, ma non in Valle d’Aosta, è stato riconosciuto da recenti sentenze abilitante – spiega Katy Foletto – e che quindi ha permesso l’inserimento nelle graduatorie di Istituto".
Diversa la querelle di altri 37 insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, in possesso del diploma magistrale, non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, e che nel 2014 si sono visti riconoscere da una sentenza della Corte europea l’abilitazione per l’insegnamento. Sostenuti dal Savt e dalla Cgil gli insegnanti chiedono al Tribunale "previo accertamento dell’illegittimità del decreto 235/2014 del Miur di essere inseriti ex novo nelle graduatorie ad esaurimento ordinare della Regione". Inoltre i ricorrenti sollevano la questione di legittimità costituzionale del decreto ministeriale. In entrambi i casi la Regione ha deciso di costituirsi in giudizio.
E’ al momento invece tutto fermo per quanto riguarda la questione del precariato nella scuola, su cui la Corte di Giustizia europea ha nei mesi scorsi condannato l’Italia. "Stiamo raccogliendo le varie informative rispetto alle situazioni singole – spiega Foletto – aspettiamo a fine febbraio di vedere però quale sarà il piano Renzi".
