Costi della politica, è arrivata l’ora della sentenza

In caso di condanna, per i cinque attuali consiglieri regionali imputati di peculato scatterebbe la sospensione dalla carica.
Cronaca

Dopo due anni e mezzo dall’apertura dell’inchiesta va a sentenza il processo sulle spese dei gruppi consiliari della scorsa legislatura che vede imputati 24 fra consiglieri ed ex consiglieri.
Le richieste di pena più elevate della Procura sono quelle formulate per Leonardo La Torre, all’epoca consigliere di Fédération Autonomiste, e per Massimo Lattanzi, ex Popolo della Libertà, ovvero due anni e quattro mesi di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici. In caso di condanna, per i cinque attuali consiglieri regionali imputati di peculato scatterebbe la sospensione dalla carica. La misura non sarà immediata. La cancelleria del tribunale o della segreteria del pubblico ministero dovrà comunicare i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione al prefetto che a sua volta dovrà informare il Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell’interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione. La sospensione dovrà poi essere notificata dal prefetto al consiglio regionale.

A rischiare la poltrona sono Leonardo La Torre a cui subentrerebbe Carlo Norbiato, Raimondo Donzel e Carmela Fontana che potrebbero essere sostituiti da Orfeo Cout (primo escluso) e Andrea Padovani (secondo escluso), Patrizia Morelli e Albert Chatrian il cui posto potrebbe essere preso da Carlo Curtaz (primo escluso e consigliere comunale ad Aosta) e Massimo Tamone (secondo escluso e sindaco di Etroubles). 

Contro l’eventuale sospensione i cinque consiglieri potrebbero appellarsi al Tar per "incostituzionalità della legge Severino", come già successo per Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, e a Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno e aspirante governatore della Campania. La Severino è stata finora critica per la retroattività. Tra i cinque consiglieri regionali imputati, soltanto Leonardo La Torre potrebbe beneficiare completamente di un’eventuale modifica della norma nel senso della non retroattività: la Severino è del 6 novembre 2012 e il peculato contestato all’ex Federation autonomiste va dal primo gennaio 2009 al 25 luglio 2012, quando divenne assessore al Bilancio e cessò di essere capogruppo. Per gli altri quattro imputati invece il peculato contestato va dal primo gennaio 2009 al 31 dicembre 2012.

Di seguito le richieste di pena formulate dalla Procura:
Gruppo consiliare Fédération Autonomiste
Leonardo La Torre due anni e quattro mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici;
Claudio Lavoyer un ann uno e dieci mesi di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici;

Gruppo consiliare Popolo della Libertà
Massimo Lattanzi due anni e quattro mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici;
Anacleto Benin due anni due di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici;
Enrico Tibaldi un anno otto mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Alberto Zucchi un anno e otto mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici e con la sospensione condizionale della pena;

Gruppo consiliare Partito Democratico
Carmela Fontana un anno e dieci mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici e con la sospensione condizionale della pena;
Raimondo Donzel un anno, otto mesi e venti giorni di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Gianni Rigo un anno, otto mesi e venti giorni di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Ruggero Millet otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena;
Davide Avati quattro mesi di reclusione e 4.400 di multa, con la sospensione condizionale della pena;
Giuseppe Rollandin tre mesi di reclusione 1.000 euro di multa con la sospensione condizionale della pena;
Erika Guichardaz due mesi e ventiquattro giorni di reclusione e 320 euro di multa con la sospensione condizionale della pena;
Martino Emilio Zambon due mesi, ventidue giorni di reclusione e 320 euro di multa con la sospensione condizionale della pena.
Per quanto riguarda la posizione di Giovanni Sandri l’accusa ha chiesto la condanna a un anno e otto mesi di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici e con la sospensione condizionale della pena.

Gruppo consiliare Union Valdôataine
Diego Empereur un anno e otto mesi di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici e con la sospensione condizionale della pena;
Ego Perron un anno e 200.000 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena;
Osvaldo Chabod un anno di reclusione e200.000 euro di multa;
Guido Grimod dieci mesi reclusione e 200.000 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena;

Gruppo consiliare Alpe
Roberto Louvin un anno e sei mesi di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Patrizia Morelli un anno, quattro mesi e venti giorni di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Giuseppe Cerise un anno di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Albert Chatrian un anno di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici e con la sospensione condizionale della pena;
Chantal Certan due mesi, venti giorni di reclusione e 1.200 eurodi multa, con la sospensione condizionale della pena.

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