Normative sismiche, semplificate le regole per gli interventi minori

Più di sessanta rappresentanti degli uffici tecnici di Comuni e Comunità montane si sono confrontati con il dirigente della Struttura organizzativa Assetto del territorio sulle novità introdotte dalla DGR n. 1090 del 1° agosto 2014.
Incontro del Celva sulle norme sismiche
Economia

Intervenire sui processi edilizi “minori”, cioè quelli senza rilevanza per la pubblica incolumità, è oggi più facile per i cittadini valdostani. La normativa regionale ha infatti recentemente introdotto delle semplificazioni burocratiche per le istanze che coinvolgono gli uffici regionali e uffici tecnici degli enti locali. Uno sforzo a favore di cittadini e professionisti che possono tradursi in risparmi di tempo e denaro. Sul tema è stato promosso ieri, mercoledì 10 settembre, un momento di incontro dal Celva, nell’ambito del proprio Piano formativo per il personale 2014, e dall’Assessorato regionale opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica.

Più di sessanta rappresentanti degli uffici tecnici di Comuni e Comunità montane, al quale si sono aggiunti gli operatori dello Sportello unico degli locali, si sono confrontati con il dirigente della Struttura organizzativa Assetto del territorio Massimo Broccolato, in merito alle novità introdotte dalla DGR n. 1090 del 1° agosto 2014: “Approvazione dell’atto di indirizzo per l’individuazione degli interventi privi di rilevanza ai fini della pubblica incolumità ai sensi dell’art. 3 comma 3 lettera e) della legge regionale 31 luglio 2012 n. 23 “Disciplina delle attività di vigilanza su opere e costruzioni in zone sismiche”. L’incontro è stato anche l’occasione per raccogliere le osservazioni degli uffici tecnici a circa un anno dall’applicazione della normativa regionale in materia sismica, che disciplina le attività dirette a tutelare l’incolumità di persone e beni sul territorio valdostano, interamente classificato “a bassa sismicità”.

A seguito del monitoraggio della prima fase di applicazione della normativa regionale che disciplina le attività di vigilanza su opere e costruzioni in zone sismiche, erano infatti emerse alcune criticità procedurali che hanno avuto un impatto negativo sul processo edilizio, aumentando gli oneri amministrativi in capo ai cittadini. Tali criticità in parte erano riconducibili all’obbligatorietà di denunciare tutte le opere a carattere strutturale, anche quelle “minori”, quali ad esempio tettoie, pergolati, serre, rampe, soppalchi e scale, oppure opere di sostegno come muri o gabbionate di dimensioni molto limitate. Di conseguenza, il Legislatore regionale ha voluto semplificare la normativa, impegno che è stato accolto nella deliberazione regionale n. 1090 del 2014 che si applica dallo scorso 1° agosto.
 

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