Il grido di Confidi CTS: “La Regione ci ha emarginato”. Perron: “Non si può sostenere tutto”

Numeri in rosso per il consorzio di garanzia fidi per il commercio, il turismo e i servizi. Calo delle garanzie in essere per circa 32milioni di euro con una flessione del -15,7%. Genta: “Colpa della legge regionale che ci esclude”.
Da sinistra Ego Perron, Pierluigi Genta e Pietro Meynet
Economia

Una perdita di bilancio di circa 21mila euro, una diminuzione delle nuove erogazioni per quasi 8milioni di euro e un calo delle garanzie in essere per circa 32milioni di euro con una flessione del -15,7% rispetto all’esercizio 2012. Sono i numeri del bilancio della Confidi CTS, il consorzio di garanzia fidi per il commercio, il turismo e i servizi della Valle d’Aosta che oggi, martedì 15 luglio ha presentato il proprio documento contabile per lo scorso anno.

A queste cifre in rosso si aggiunge anche la fuga di associati: il CTS ne ha persi 122 che sono ‘migrati’ verso altri Confidi. “L’impatto causato dalla legge regionale 21 del 2011 – ha commentato il presidente della Confidi CTS, Pierluigi Genta – ha di fatto emarginato la nostra cooperativa dal servizio di prestazione di garanzie ad imprese che intendono promuovere iniziative per investimento”. Le rimostranze della confidi CTS sono note e sono da far risalire alla legge regionale che nel 2011: siccome la CTS non è iscritta all’albo degli intermediari finanziari del Testo unico Bancario (art. 106), non può più beneficiare dei contributi in conto interessi della Regione. L’obiettivo di piazza Deffeyes era di giugnere all’unificazione di tutti i consorzi di garanzia fidi, ma il progetto è tramontato soprattutto per le obiezioni sollevate da alcuni di essi.

Alla presentazione del bilancio era presente l’assessore regionale alle Finanze Ego Perron che, pur aprendo al confronto per migliorare la legge, ha messo qualche paletto. “La Regione non potrà più sostenere indistintamente tutto – ha detto Perron – ma andrà fatta un’operazione verità per capire quali sono i settori trainanti. Solo sei anni fa il bilancio dell’amministrazione regionale era di 1miliardo e 700milioni. Oggi quelle risorse sono ridotte di un terzo. Va fatta una razionalizzazione delle spese anche da parte degli enti sul territorio”. 

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