L’Ostello della Gioventù in Cittadella verrà realizzato entro l’anno

A chiarirne le linee guida è stato questa mattina, durante i lavori delle Commissioni consiliari di Aosta, l'assessore comunale alla Cultura Andrea Edoardo Paron. La struttura ospiterà 24 posti letto, con la possibilità di arrivare a 28.
La futura Cittadella dei Giovani
Politica

L’Ostello della Gioventù di Aosta, in Cittadella, è realtà. O meglio, diventerà realtà entro l’anno.
A chiarirne le linee guida è stato questa mattina, durante i lavori delle Commissioni consiliari di Aosta, l’assessore comunale alla Cultura Andrea Edoardo Paron: “L’Ostello – ha spiegato Paron – sarà realizzato dal Comune di Aosta mentre nella gara è stato valutato soltanto l’aspetto gestionale. A breve avremo tempo di studiare il progetto vincente, quando l’iter di affidamento definitivo alla nuova gestione della Cittadella sarà concluso. Al piano terra del corpo d’ingresso della struttura ci saranno i servizi igienici per donne e uomini, mentre al primo piano sono previste due camere da 8 posti e una da 4 posti, con la possibilità di aggiungerne un’altra da 4. È un lavoro che non impegnerà la prossima amministrazione, anche perché sono previsti solamente interventi sull’aspetto igienico e sugli arredi al piano superiore. Non interventi strutturali e impiantistici, quindi, mentre c’è già la totale possibilità di accesso da parte dei disabili”.

Novità in vista anche riguardo l’aspetto tecnologico di Aosta, e sull’innovazione: “Abbiamo definito con In.Va – prosegue Paron – l’installazione di altri 20 hotspot per il wi-fi su tutta la città con particolare attenzione ai parchi pubblici, gli impianti sportivi e le aree di maggior interesse turistico e culturale. Abbiamo approntato una mappatura della città che consente di rendere un servizio importante ai cittadini e ai turisti”.

E qualche spiraglio arriva anche sul servizio Bibliobus, e sul suo futuro: “La nostra volontà è quella di tenere il servizio. La riforma degli Enti Locali ci obbliga a convenzionarci sul servizio biblioteche e noi abbiamo pensato che il Bibliobus potesse essere utilizzato come collegamento con gli altri comuni, che a volte hanno difficoltà a mantenere servizi di biblioteca. Un percorso certo non facile, ma che abbiamo fortemente voluto lasciare nell’RPP”. 

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