264 esuberi alla Casa da gioco, i sindacati chiedono alla Regione “al più presto un finanziamento”

Nelle due assemblee tenutesi questa mattina è stato confermato lo sciopero per i dipendenti del Casinò mentre quelli del Billia hanno indetto lo stato di agitazione. Chiesto un incontro urgente con i capigruppo e il governo regionale.
Immagine di archivio - Assemblea Casinò
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Lavoratori della casa da gioco in sciopero domani, dipendenti dell’area alberghiera in stato di agitazione. E’ quanto emerge dalle due assemblee sindacali separate tenutesi in mattinata a Saint-Vincent.

Da una parte le maestranze del Casinò, pronte domani mattina a far sentire la propria voce ai 35 consiglieri regionali, nel presidio che verrà allestito in piazza Deffeyes. In una nota Cgil, Cisl, Savt, Snalc e Uil, che hanno fatto richiesta formale per un incontro ai capigruppo e al Governo regionale, chiedono che “venga al più presto previsto dalla proprietà il finanziamento utile a garantire la necessaria continuità aziendale e che permetta di rivedere l’apertura della procedura di riduzione del personale sottoscritta dall’amministratore unico”. Ovvero almeno i 15 milioni di euro per evitare i 264 licenziamenti o di portare i libri in tribunale. 

Nell'altra assemblea con i lavoratori del Billia si è deciso invece di indire lo stato di agitazione. “Ieri siamo stati estromessi dalla Cgil dal tavolo sindacale” sottolinea Tommaso Auci dell’Ugl (Nda il sindacato non ha preso parte all'altra assemblea del Casinò) “Oggi abbiamo fatto, quindi, due assemblee separate per presentare la lettera ricevuta ieri e per rispondere alle paure dei lavoratori di fronte a questa minaccia che arriva dalla politica e non dall'azienda. L’Assemblea ha deciso di non aderire a nessuna giornata di sciopero anche perché il problema è politico e devono essere loro a risolverlo. I lavoratori non possono rimetterci altri soldi, questo teatrino politico deve finire”.  Anche l'Ugl ha fatto partire ieri una richiesta di incontro urgente con il Governo regionale. 

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