Esondazione a Ollomont, il sindaco: “Milioni e milioni di danni. Chiederemo lo stato di calamità”

Un centinaio di belgi, evacuati da una struttura danneggiata, lasceranno in giornata la Valle d'Aosta. I 30 del campeggio sono stati invece fatti rientrare nelle tende.
Esondazione a Ollomont  Foto dal gruppo Facebook Amici di Ollomont
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Splende il sole questa mattina sulla Valle d'Aosta nuovamente colpita ieri sera nelle sue fragilità. Una piccola pausa, già dal pomeriggio l'ufficio meteo annuncia nuovi rovesci. L'allerta non è finita. A Ollomont, il comune dove i temporali di ieri hanno provocato i danni maggiori, sono tutti al lavoro per fronteggiare l'emergenza. Dei 150 evacuati, un centinaio di belgi, la cui struttura d'accoglienza è allagata, dopo aver passato la notte a Valpelline è pronto a lasciare la Valle d'Aosta. "La struttura è danneggiata" spiega il sindaco Joel Créton "Sono già stati chiamati i pullman per riportarli a casa". Vacanza finita prima del tempo. Un'altra decina di persone, tutti stranieri, sono stati ospitati nella notte nella casa parrocchiale di Valpelline e sono in attesa di capire l'evoluzione della meteo per decidere il da farsi. 

Le 30 persone evacuate dal campeggio in località Glassier hanno avuto questa mattina dal sindaco il permesso di rientrare nelle tende. "La zona non è stata toccata dall'esondazione ma erano stati comunque evacuati per preoccupazione. Non credo che andranno via". 

Con il ritorno del sole in paese è iniziata anche la conta dei danni. "Ci sono milioni e milioni di danni" spiega il primo cittadino "Abbiamo strutture comunali e private danneggiate, quattro o cinque case coinvolte in modo pesante e poi le arginature del fiume rotte. Siamo pronti a chiedere lo stato di calamità naturale". 

In mattinata verrà fatto un sorvolo sulla Conca di By, al momento isolata. "Abbiamo strutture private e alpeggi, cercheremo di capire le necessità". Resta chiusa la strada che dal capoluogo porta fino a Glassier. 

Nel frattempo a raccontare su Facebook cosa è successo ieri sera in paese è Alberto Conserva: "Qualche ora di pioggia violenta ha smosso l’accumulo di detriti che ingombra l’alta Comba di Faudery. I canali scavati dalle precedenti alluvioni hanno scaricato in brevissimo tempo una massa imponente di fango e massi sulla cascata di Beauregard, che a valle ha ostruito l’alveo del fiume sottostante riversandosi verso Glacier" racconta il villeggiante. "La furia della miscela fangosa, sollevando enormi massi ha tranciato nettamente i ponti che a Vaud collegano la sinistra orografica. I danni più grossi a Vouece Dessous, dove il Buthier ha ostruito il passaggio sotto il ponte ed è dilagato, circondando alcune abitazioni e danneggiando officine e laboratori. Immediato l’intervento della Protezione Civile della valle d’Aosta, che ha limitato i danni e trasmesso sicurezza agli abitanti. Un bell’esempio di professionalità ed efficienza a cui va la mia gratitudine".

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