Giorno del ricordo, una delegazione di studenti valdostani a Trieste e Gorizia

La delegazione è formata da di 41 studenti rappresentanti il Liceo classico, artistico e musicale, l'Institut agricole régional, l'Istituzione scolastica di istruzione tecnica "Manzetti" e il Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta oltre che il Liceo linguistico di Courmayeur. 
I ragazzi valdostani in visita alla risiera di San Sabba
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Anche quest'anno gli studenti delle classi quinte avranno modo di approfondire il tema dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata con la visita di Trieste e Gorizia. L'iniziativa, nell'ambito del Giorno del Ricordo, commemorato il 10 febbraio, data della firma del Trattato di pace di Parigi nel 1947, in ricordo dell'esodo istriano, fiumano e dalmata e di tutte le vittime delle foibe nel secondo dopoguerra, è promossa dal Consiglio Valle, dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato regionale dell'istruzione e cultura

La delegazione è formata da di 41 studenti rappresentanti il Liceo classico, artistico e musicale, l'Institut agricole régional, l'Istituzione scolastica di istruzione tecnica "Manzetti" e il Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta oltre che il Liceo linguistico di Courmayeur. 

I ragazzi potranno visitare la Foiba di Basovizza – simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del dittatore comunista Tito -, il Campo profughi di Padriciano, diventato museo nazionale in ricordo delle vittime delle Foibe e dell'esodo istriano fiumano dalmata che coinvolse 350 mila persone, oltre che la Risiera di San Sabba – unico campo di sterminio italiano -, Redipuglia, sacrario monumentale della prima guerra mondiale, dove sono sepolti più di 100 mila soldati, alle trincee e al campo di battaglia del Monte San Michele. A Gorizia, città crocevia delle grandi culture europee – latina, slava e germanica -, gli studenti scopriranno il Museo della Grande Guerra e la piazza Transalpina, oggi simbolo dell'unificazione europea, ma dove passava la recinzione costruita nel 1947 per separare l'abitato goriziano rimasto italiano da quello annesso alla Jugoslavia alla fine della seconda guerra mondiale.

 

 

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