Non c'è pace per la gestione della pista di pattinaggio sintetica in piazzetta Pila 2000, nella omonima località sciistica di Gressan. La cooperativa che l'aveva in gestione da un anno e mezzo, La Svolta di Sarre, ha infatti comunicato al Comune di voler rescindere il contratto, prima della scadenza, prevista nel 2021.
"Abbiamo creato un altro ramo di cooperativa per gestire la struttura e il bar – spiega la presidente dell'azienda Flavia Vinciguerra – ma avendo poca esperienza nel seguire questo tipo di locale abbiamo dovuto assumere personale, cosa che ha reso l'operazione insostenibile dal punto di vista economico".
La pista di pattinaggio è composta da particolari pannelli di materiale plastico che vengono resi scivolosi con un liquido che va applicato una volta al mese. Non c'è ghiaccio quindi, ma si scivola quasi come se ci fosse. L'impianto è stato realizzato all'inizio del decennio ed era costato circa 300 mila euro.
Negli atti di indirizzo per il nuovo affidamento di gestione il sindaco del paese Michel Martinet ricorda che "anche le due precedenti gestioni si sono risolte in maniera anticipata proprio per le difficoltà economiche di gestione".
La prima volta che l'impianto ha dovuto chiudere attività prima del tempo, a fine inverno del 2013, la gestione di allora aveva mosso accuse sulla sua funzionalità: se la neve che cade attorno ai pannelli non viene rimossa in tempo, l'acqua cola sotto e ghiacciando provoca rigonfiamenti che impediscono di pattinare. Queste problematiche non si sono però più verificate nelle successive due gestioni: "Noi non abbiamo avuto nessun problema – riporta Vinciguerra – è anche il Comune di Gressan è stato contento di come è stata tenuta la pista".
Nel nuovo bando, il Comune ha deciso di abbassare la base d'asta per l'affitto mensile della struttura da 400 a 200 euro, per cercare di venire incontro a eventuali nuovi gestori: "Secondo noi resta una struttura appetibile perché è nuova, ha un bar e un appartamento per il gestore – afferma Martinet – è chiaro che se paghi dipendenti, considerando anche i costi di riscaldamento e di sgombero neve sulla pista diventa non sostenibile: l'ideale sarebbe una conduzione familiare di qualcuno che conosca bene la stazione".
A fronte del denaro investito nell'operazione, 200 euro al mese di base d'asta sembrano un magro compenso per le casse dell'Amministrazione: "Se uno pensa che con gli affitti si possa ammortizzare un costo del genere non la farebbe propria l'opera – replica Martinet – noi l'abbiamo voluta per dare un'offerta in più ai turisti che vengono in paese".
"Quando siamo arrivati nel 2010 c'era già un progetto esecutivo che prevedeva un impianto di ghiaccio artificiale: visti i costi per gestire il ghiaccio quel tipo di impianto sarebbe stato certamente insostenibile – continua Martinet – noi perciò abbiamo virato sul campo sintetico, come ce n'è uno funzionante a La Thuile, altri in Svizzera e in tanti altri paesi al mondo con clima simile a Pila".