Resta ai "domiciliari" nella sua abitazione, ove si trova dallo scorso 17 giugno, quando i Carabinieri della compagnia di Châtillon/Saint-Vincent hanno eseguito l’ordine di arresto del Gip del Tribunale di Aosta, il muratore 48enne della cittadina termale accusato di tentata estorsione, usura e spaccio di stupefacenti, Pasquale Cirelli.
Nell’udienza della scorsa settimana, il Tribunale del Riesame di Torino ha infatti respinto l’istanza depositata dal difensore dell’accusato, l’avvocato Corrado Bellora, contro l’ordinanza che disponeva la misura cautelare, chiesta al Giudice per le Indagini Preliminari dal titolare delle indagini, il procuratore capo facente funzioni Giancarlo Avenati Bassi.
Secondo gli inquirenti, Cirelli avrebbe ceduto cocaina ad una libera professionista della media valle, caduta inspiegabilmente nel vortice dello stupefacente. Non solo, dopo qualche tempo, parallelamente allo spaccio, avrebbe anche iniziato a pretendere da lei del denaro, con tanto di minacce (arrivando a farsi consegnare anche un assegno da 30mila euro).
Comparendo lo scorso 22 giugno dinanzi al Gip Davide Paladino, per l’interrogatorio di garanzia, l’indagato aveva sostenuto di aver vantato dei crediti nei confronti della professionista, a seguito di prestiti personali, e di aver semplicemente cercato di recuperare le somme che gli spettavano.