Riforma del welfare, Regione e sindacati cercano l’intesa

Vertice lunedì scorso 12 settembre sulla stabilizzazione dei precari e sul nuovo modello di servizi sociali.
Ospedale Parini
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Stabilizzazione dei precari e riforma del welfare. Sono stati questi i due temi principali sul tavolo di confronto fra l’assessore alla Sanità Laurent Viérin e i sindacati nella riunione di lunedì 12 settembre scorso. Si è avviato così il confronto per costruire un nuovo modello regionale di welfare ed in generale di lavorare ad una misura unica di sostegno alla famiglia.

E’ stata individuata una priorità di attenzione per i servizi residenziali e domiciliari dedicati alle non autosufficienze e quelli per la prima infanzia, già interessati in questi anni da interventi sperimentali di riforma. La scelta di una comune strategia di lavoro, attraverso il confronto e la partecipazione delle organizzazioni sindacali dovrà condurre, in tempi brevi, ad elaborare una proposta di riordino del sistema dei servizi di welfare che rafforzi la regia regionale, omologhi su tutto il territorio, attraverso linee guida, il trattamento delle persone assistite e le forme di organizzazione dei lavoratori, ottimizzi la gestione salvaguardando gli investimenti fatti a favore dei cittadini e dei famigliari e che valorizzi le competenze di ciascuna professionalità coinvolta.

“Consideriamo positivo – dichiara l'Assessore Viérin – l'incontro di oggi e ringraziamo per la disponibilità le organizzazioni sindacali. Un percorso che apre un confronto di concertazione su questo importante tema e che getta le basi per un progetto di medio-lungo termine nel quale si possano conciliare principi di sostenibilità, innovazione e armonia sociale. Un percorso nel quale tutti i soggetti coinvolti si sentano parte di un nuovo disegno che possa affrontare il welfare nel suo insieme e con una visione di prospettiva, che sia al passo con i tempi e che affronti le sfide vitali di una società in evoluzione”.

“Abbiamo ribadito l'importanza di avere un modello socio-assistenziale gestito dal pubblico, a regia regionale -hanno dichiarato i sindacati – dove il privato interagisca con il pubblico per integrare i servizi offerti, garantendo i diritti e i salari dei lavoratori che operano all'interno del sistema. È, inoltre, necessario un piano straordinario condiviso per porre fine al precariato del settore socio-sanitario e per garantire la riqualificazione del personale interessato, come accaduto nel passaggio da Adest a OSS”.

I sindacati hanno inoltre ribadito che la regia unica regionale dovrà avere come obiettivo prioritario l’equità di trattamento e l’omogeneità di costi delle prestazioni in tutti i territori della Valle. Ritengono, inoltre, essenziale che vengano garantiti servizi di qualità, salvaguardando i livelli di assistenza senza aumentare i costi per i cittadini, tutelando i lavoratori, già duramente colpiti da una crisi economica che non accenna ad attenuarsi. I Sindacati hanno espresso, inoltre, forti preoccupazioni per le conseguenze del bando di gara d’appalto del Comune di Aosta che rischia di incidere negativamente sia sull’occupazione sia sulla qualità del servizio di assistenza ad anziani e disabili.  

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