Rogo a La Pinsa: Luigi Monteleone, uno dei titolari, “forse diamo fastidio a qualcuno”

All’indomani dell’incendio, riserbo degli inquirenti. I titolari del locale: “mai ricevuto segnali, ma sarebbe ipocrita non parlare di dolo”. Le auto andate distrutte erano di proprietà di clienti.
Luigi Monteleone
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Sul rogo delle auto andate distrutte ieri sera a Quart nel parcheggio del ristorante-pizzeria “La Pinsa”, all’interno del “Camping village Lazy Bee” a Teppe, i Carabinieri mantengono riserbo. “Stiamo lavorando”, si limita a dire il capitano Carmelo Mossucca, comandante della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent. L’unico dettaglio che trapela è che le vetture bruciate erano tutte di clienti e non riconducibili, quindi, alla proprietà del locale.

Quando sono scoppiate le fiamme, il ristorante era al completo, come spiega Antonio Guerrisi, uno dei titolari. “Ai tavoli c’erano un’ottantina di persone. Un ragazzo che stava cenando è uscito per fare una telefonata – continua il racconto – e si è accorto dell’incendio. Immediatamente, ho chiamato i Vigili del fuoco”.

“La Pinsa” ha aperto da un mese e mezzo, incontrando da subito i favori della clientela, accorsa numerosa. “Non abbiamo mai ricevuto alcun ‘segnale’ di gelosie, né minacce, nulla. – aggiunge Guerrisi, mentre nel parcheggio è in corso un sopralluogo degli inquirenti – Certo, qualche domanda me la faccio pure io”.

Tra i titolari del ristorante vi è anche l’imprenditore edile Luigi Monteleone, che stamattina dice di un “episodio sgradevole e spiacevole, di quelli che non dovrebbero accadere in un paese civile”, sostiene che “non parlare di ipotesi dolosa sarebbe ipocrita” e, a sua volta, concorda sull’assenza di segnali, sinora, in grado di motivare l’accaduto.

Tuttavia, subito dopo, aggiunge: “stiamo lavorando bene, dando risultati anche all’economia valdostana, e forse questo ha dato fastidio a qualcuno”. Impossibile non notarlo, il nome di Monteleone riporta alla memoria un altro episodio di incendio doloso: in passato aveva subito il rogo di uno scavatore in uno dei cantieri della sua azienda.

“Dalle indagini emergerà cos’è accaduto – osserva l’imprenditore – e magari capiremo la strategia di questi teppisti, perché io li ritengo tali. Se vuoi fare un danno a noi, colpisci noi, non i clienti. Mi spiace per i ragazzi che, usciti per una cena, si sono trovati l’auto bruciata”. Di certo, assicura Monteleone, “continueremo a lavorare. Il locale stasera sarà aperto”.

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