Completata nel 2010, anni in cui con i fondi Fospi la Regione finanziava con generosità le iniziative dei Comuni, l'area sportiva del Prieuré a Saint-Pierre non ha mai trovato un gestore che, citando l'ultima delibera di Giunta sul tema, "possa sfruttare tutte le potenzialità dell’impianto, senza limitarsi ad una semplice ed ordinaria amministrazione".
Da sei anni il campo da calcio, gli spogliatoi e un magazzino sono occupati dall'Associazione sportiva dilettantistica del Grand Paradis, in proroga: "Era un po' filosofia della scorsa amministrazione, che noi abbiamo riconfermato – spiega il sindaco Paolo Lavy – loro si pagano i costi di gestione e sono lì come presidio".
Ora la Giunta comunale ha deciso di preparare un bando per trovare anche chi si prenda in carico la struttura bar-ristorante, mai utilizzata. C'era stato un primo tentativo nel 2013, con tanto di incentivo di 15 mila euro all'eventuale nuovo gestore, ma era andato a vuoto. Due anni dopo questa vicenda la Regione aveva concesso di sciogliere il vincolo Fospi che obbligava a fornire il servizio di ristorazione soltanto ai fruitori dell’impianto sportivo e nei soli orari di apertura dello stesso.
Dopo questo accorgimento, che rendeva l'appalto più appetibile, il Comune aveva avviato un'indagine esplorativa per capire se ci fossero dei privati interessati a gestire l'area: "Abbiamo avuto dei buoni risultati – fa sapere Lavy – a ci erano arrivate le relazioni di otto-nove soggetti".
La situazione però è rimasta ferma per un intero anno: "Siamo stati molto impegnati su molti aspetti della nuova riforma degli Enti locali, che ci imponevano di regolare il nuovo ambito ottimale tra Sarre e Saint-Pierre – afferma Lavy – il giorno in cui è scaduta l'indagine tra i privati è andato via il vecchio segretario comunale, facendola finire nei cassetti".
La situazione potrebbe sbloccarsi verso fine 2016, data in cui sarà pronto il nuovo bando, ma il sindaco frena: "L'indagine è di un anno fa e i privati si limitavano a manifestare interesse – spiega – l'area ha molti costi di gestione, tra riscaldamento, manutenzioni dei prati e torri faro che consumano molto". "Di positivo c'è che la struttura è sicuramente in una bella zona – conclude Lavy – e si mantiene ancora in buono stato".