Consentire da una parte a turisti e residenti l’utilizzo delle strade poderali e dall’altra tutelare i custodi dei fondi “preoccupati per l’aumento del numero di escursionisti e cicloturisti e, conseguentemente, della maggiore possibile responsabilità a loro carico per incidenti e infortuni”.
Sono i due obiettivi che la Regione si è posta nell’affidare uno studio all’Università della Valle d’Aosta sugli aspetti giuridico-normativi ed economici dei sentieri e delle strade poderali.
L’iniziativa, presentata questa mattina, davanti a molti degli attori coinvolti, lancia alla regione alcune raccomandazioni: da una parte si suggerisce di estendere in forza di legge l’elenco delle strade o vie di cui assume in prima persona la custodia, dall’altra di costituire un fondo di garanzia a tutela dei soggetti che subiscano lesioni imputabili all’imperita manutenzione delle strade vicinali o di altre vie escluse dalla copertura assicurativa, fatto salvo il diritto di rivalsa della Regione Autonoma Valle d’Aosta in caso di dolo del custode o di sua accertata colpa grave.
Sempre all’Amministrazione regionale viene suggerito di mantenere elevato il livello di manutenzione dei sentieri e delle strade poderali e continuare nell’installazione, controllo e manutenzione della relativa segnaletica al fine di avere una rete sentieristica sicura e attrattiva e una comunicazione adeguata alle esigenze, ma anche di adottare una classificazione della difficoltà dei percorsi anche per i cicloturisti.
Ai custodi dei fondi viene invece raccomandato di dotarsi di una forma di protezione assicurativa da responsabilità civile
Proposte che l’Assessore all’Agricoltura Davide Sapinet ha detto questa mattina verranno prese in considerazione. “Stiamo mettendo a punto una nuova delibera per le spese di gestione dei consorzi di miglioramento fondiario, prevedendo degli aiuti per le polizze assicurative” ha spiegato l’Assessore. In collaborazione con il Celva verranno invece elaborati modelli e convenzioni tipo per le polizze.
“Cerchiamo di fare rete per non abbandonare nessuno”. Altra azione annunciata, un censimento delle strade poderali.
Secondo una ricognizione fatta dal 2017 al 2021 sono una decina le richieste di risarcimenti danni fatte per sinistri su sentieri e strade poderali di cui 5 conclusesi con rinuncia, una ancora in corso e 4 con transazioni e risarcimenti che nella maggior parte dei casi sono andati fino a 5mila euro.