Tutta valdostana la nazionale di football integrato ospite a Berlino

Dal 14 al 18 settembre prossimi prende parte alla Settimana europea dello sport integrato disputando la sfida "Italia - Germania". L'iniziativa rientra in un progetto Csen che vuole costruire in europa una rete per il calcio integrato.
Da sinistra: Andrea Bruni, Andrea Borney e Gianfranco Nogara
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Dal 14 al 18 settembre prossimi 10 ragazzi, disabili e non, parteciperanno alla settimana europea dello sport integrato a Berlino in rappresentanza dell'Italia e, giocando a football integrato, disputeranno la sempre emozionante sfida "Italia – Germania".

A rendere possibile questo, che per molti di loro è un piccolo sogno che si avvera, è il Centro sportivo educativo nazionale (Csen) nelle sue sedi nazionali e della Valle d'Aosta “Dal lontano 2013 cerchiamo di far conoscere e di diffondere il football integrato che è nato di fatto qui in Valle d’Aosta” ha spiegato oggi in un incontro alla stampa Gianfranco Nogara, presidente dello Csen Vda. “Ci guida la convinzione che la pratica sportiva possa essere un potente veicolo di integrazione tra persone diverse per condizione fisica, psichica, età o provenienza”.

La tappa odierna di questo percorso è la presentazione pubblica del progetto, finanziato dall'Unione europea, "La nuova frontiera dello Sport per Tutti” che punta a creare una rete di associazioni sportive per promuovere e praticare il football integrato nei paesi coinvolti ovvero Portogallo, Italia, Slovacchia, Lituania, Germania e Italia. 

Il calcio integrato è una nuova attività sportiva che rende il gioco del calcio “adatto a tutti” (persone disabili e non, donne e uomini) e lo adegua ai principi di inclusione ed accessibilità introdotti dal baskin (basket integrato). Si gioca in 8, con quattro porte anziché 2, un pallone più piccolo e più leggero in certe fasi di gioco. Ogni giocatore ha un ruolo che viene affidato in base alle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. I ruoli in campo sono 5 e sono definiti con regole di compatibilità atletica.

"E’ più semplice da giocare che da spiegare” ha commentato Andrea Borney, tecnico esperto di football integrato. “Quello che è importante da capire è la filosofia che ci sta dietro ovvero che giocare tutti insieme, invece che far giocare le donne o i disabili separati, è meglio per tutti” spiega ancora Borney.

All’incontro con i giornalisti, che si è tenuto questa mattina nella sala Bcc, era presente anche Andrea Bruni, responsabile nazionale per i progetti dello Csen: “è un progetto ambizioso e complesso che punta sulla formazione dei tecnici, degli arbitri e delle persone in modo che siano in grado di portare avanti, nel loro paese, questa disciplina”.

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