È una prima volta nel mondo delle biblioteche valdostane. Un’eccezione che – complici gli organici dei Comuni sempre più ristretti e l’ultimo concorso per aiuto bibliotecari del 2010, più lontano ancora nel tempo quello per bibliotecari – rischia di diventare la normalità. Con un bando di gara pubblicato lo scorso agosto, il Comune di Saint-Christophe ha deciso di mettere in appalto la gestione della biblioteca comunale. La procedura è andata a buon fine e da qualche mese, a gestire il servizio, non è più il personale comunale ma una società privata, l’A.v.i. Presse srl di Châtillon. che si occupa di informazione e comunicazione. La nascita in Valle d’Aosta della prima biblioteca “esternalizzata”, ovvero gestita da privati, ha stuzzicato la nostra curiosità. Come sta cambiando il mondo delle biblioteche? Continuano ad essere frequentate come in passato? Perché sono necessari i privati per tenerle aperte? Domande a cui abbiamo cercato di dare delle risposte o perlomeno degli spunti di riflessione analizzando i dati, parlando con gli amministratori comunali, scovando delle storie tra le 55 biblioteche che popolano la nostra regione.
Un po’ di numeri
Per capire il loro stato di salute, siamo partiti dai dati forniti dal Sistema bibliotecario valdostano. Dal 2019 al 2023, gli utenti attivi (ovvero colo che hanno fatto almeno un prestito all’anno) sono scesi da 24.979 a 20.404. Il calo è più accentuato negli anni della pandemia – nel 2020 erano 17.042, diventati 15.288 nel 2021 – con una risalita nel 2022 (18.607) e poi nel 2023 (20.404). Anche le nuove iscrizioni rispecchiano lo stesso andamento: erano 3.256 nel 2019, si sono dimezzate nel 2020 (1.524) e nel 2021 (1.532) per poi tornare a crescere nel 2022 (2.633) e nel 2023 (2.831).
Per quanto riguarda i prestiti totali nelle 55 biblioteche della regione, se ne contavano 292.599 nel 2019, scesi a 248.102 nel 2023. Nel 2020 erano 152.152, diventati 190.427 nel 2021 e 227.280 nel 2022. A fare la parte del leone è la biblioteca regionale di Aosta, l’unica di cui si dispongono i dati disaggregati, che con i suoi 8.817 utenti attivi, nel 2023 ha effettuato 90.267 prestiti, più di un terzo di quelli totali, in aumento del 10,7% rispetto all’anno precedente.
Crescono anche i prestiti interbibliotecari, gli invii di libri tra le biblioteche del sistema, passati da 30.332 nel 2019 a 34.380 nel 2023. In aumento anche il numero di libri totali acquistati e catalogati nelle biblioteche valdostane: erano 34.564 nel 2019 diventati 36.432 nel 2023 con un picco di 39.456 nuovi acquisti nel 2022. Il totale dei libri supera il milione nel 2023. Erano 983.159 nel 2019. L’audiovisivo conta invece 89.248 pezzi tra film e musica nel 2023, in crescita rispetto al 2019 (80.268).
Il “caso” di Saint-Christophe
di Massimiliano Riccio
Per capire i motivi che hanno portato il Comune di Saint-Christophe alla scelta, potremmo quasi definire epocale, di esternalizzare il servizio, abbiamo intervistato il sindaco Paolo Cheney.
“Per prima cosa è necessaria una breve cronistoria per inquadrare la situazione del servizio”, ha spiegato il primo cittadino. “Dal mese di settembre del 2023 il Comune non ha più a disposizione il personale per l’apertura della biblioteca: l’assenza non è dovuta a motivi di salute e comunque rientra nelle possibilità delle Leggi in vigore. Per un primo periodo il Comune ha sopperito con un contratto interinale, usufruendo dell’opportunità di poter incaricare un personale già qualificato. Terminato la possibilità del contratto interinale, con la biblioteca chiusa, si è presentata la necessità di interrogarsi sulla funzione del servizio biblioteca, ovvero chiudere il servizio o trovare le soluzioni che possano dare la possibilità di avere un servizio funzionante e continuativo a disposizione dei cittadini. Il punto centrale è e rimane l’apertura della biblioteca con un orario definito nel quale il cittadino utente può accedere per lo scambio dei libri, effettuare le prenotazioni, accedere ai servizi internet, ecc. Essendo principale la volontà dell’Amministrazione di mantenere il servizio bibliotecario per i cittadini con un orario di apertura dello stesso certo e continuativo, considerando che ancora persisteva l’assenza del personale addetto, senza una vera certezza di rientro, si è optato a titolo ancora provvisorio di esternalizzare il servizio dove il personale agisce principalmente per l’apertura della biblioteca con orario settimanale esposto, mantenere prioritario il rapporto con le scuole e assistere il comitato della biblioteca nelle incombenze Amministrative (verbali di riunione, autorizzazioni varie, ecc), il tutto in collaborazione con il servizio di segreteria generale”.
Come si configura il nuovo servizio? “Non si tratta di un nuovo servizio – continua Cheney – in quanto il servizio è lo stesso di sempre, anzi si può affermare che ha ripreso a funzionare in quanto l’apertura è certa con orario definito, il Comitato della biblioteca ha un interlocutore presente, il servizio di Segreteria collabora attivamente con la bibliotecaria esterna, non esiste una riduzione reale del servizio.
Ma quindi che fine farà la figura del bibliotecario? “Più di figura parlerei di lavoro che attualmente viene svolto da più uffici contestualmente, nell’ambito del servizio di segreteria nel quale fa parte la Biblioteca”, spiega ancora il sindaco.
Non si rischia di perdere il valore aggiunto, anche da un punto di vista dell’aggregazione sociale, di una figura del genere? “L’aggregazione sociale non fa riferimento alla figura del bibliotecario se non per il rapporto con le scuole ed in questo senso nulla è cambiato, la biblioteca attraverso il suo Comitato realizza la concreta azione sociale e culturale attraverso le innumerevole iniziative del suo programma di attività approvato dall’Amministrazione comunale (Giunta e Consigli) e messo in campo in collaborazione con le associazioni del territorio ed i riferimenti Culturali a valenza generale.
L’esperimento della biblioteca diffusa di Saint-Oyen
di Viola Feder
Nasceva, nell’estate 2023, l’esperimento della biblioteca diffusa nel comune di Saint-Oyen. Il sindaco, dopo aver visto la storica bibliotecaria andare in pensione e nell’impossibilità di sostituirla, aveva proposto di mettere a disposizione della cittadinanza una selezione dei libri presso alcune delle attività commerciali del paese tra cui due hotel, l’alimentari e due campeggi, istituendo alcuni “punti prestito” presidiati e “gestiti” dalle attività commerciali.
Il progetto era stato pensato per evitare che il patrimonio di oltre 7500 volumi ancora presenti nella biblioteca del paese restasse inaccessibile e, per sfruttare al massimo l’opportunità, i punti prestito erano stati allestiti durante il periodo turistico estivo in cui il paese brulica di cittadini e turisti. “Il progetto ha avuto un discreto successo – considerando gli abitanti e la breve apertura – raggiungendo un numero di circa a 100 prestiti durante l’estate 2023. Abbiamo però deciso di stoppare questo esperimento durante l’estate 2024 per migliorarlo.
L’obiettivo è di utilizzare i feedback raccolti per rivalutare l’offerta e ottimizzarla in modo da valorizzare il patrimonio librario della biblioteca. Al momento continuiamo ad avere difficoltà nel dedicare risorse al servizio e così abbiamo deciso per una pausa sperando di riproporlo in maniera più curata. Ci piacerebbe fare qualcosa di un po’ più organico e duraturo anche con le realtà che avevano aderito inizialmente” spiega il sindaco di Saint-Oyen Alessio Desandré.
Etroubles prova carta dei social media
di Martina Praz
Una volta, le biblioteche promuovevano i libri appendendo un foglio in bacheca con l’elenco delle ultime novità. Oggi tutto corre sui social, anche nelle piccole biblioteche di montagna. Da quasi quarant’anni, Caterina Fisi è la bibliotecaria di Etroubles, comune di 400 abitanti della Valle del Gran San Bernardo. Ad un anno dalla pensione, racconta i libri su Tik Tok, Instagram e Facebook con reel, storie, caroselli e divertenti meme in linea con i trend del momento.
Tutto è iniziato qualche anno fa, grazie al progetto di formazione “Sapere digitale”, proposto dalla Fondazione Esperienza di cultura metropolitana e dalla biblioteca Archimede di Settimo Torinese, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. “Io uso i social nella mia vita privata ma non li avevo mai utilizzati per lavoro. Ho frequentato questi corsi per capire come fare – spiega la bibliotecaria -. Poi ho parlato con i miei dirigenti e con gli amministratori del Comune che hanno accolto l’idea e hanno approvato una delibera che mi autorizzava ad aprire i profili social della biblioteca per promuovere i libri e lettura”.
Così, la piccola biblioteca di Etroubles – 193 utenti e 2.500 prestiti nel 2023 – è sbarcata su Instagram, Facebook e al momento è l’unica della regione ad essere anche su Tik Tok. A questi canali, si affiancano Whatsapp e Telegram. Sui social, Fisi racconta il libri con una piccola recensione, pubblica le foto degli ultimi arrivi, si cimenta in divertenti video o meme coinvolgendo anche il pubblico che frequenta la biblioteca. Nella sua strategia comunicativa si lascia guidare dall’ispirazione. “Quando vedo un libro che penso possa essere interessante e che sia più difficile prendere in considerazione perché di autori meno conosciuti faccio un video con una piccola recensione – racconta -. Quando arrivano i libri nuovi faccio le foto delle copertine e le pubblico sui social anche sullo stato di Whatsapp”.
L’avventura social della biblioteca di Etroubles è iniziata quasi due anni fa. I riscontri sono positivi, ma con una premessa. “L’utenza della biblioteca di Etroubles ha un’età medio alta, dai 45 anni in su – dice la bibliotecaria -. Non c’è stato un aumento dei prestiti o degli iscritti da quando promuovo i libri sui social ma noto che vengono scelti i libri che vengono promossi sui social e in particolare sullo stato di Whatsapp. I riscontri ce li ho anche sul sistema bibliotecario valdostano perché quando promuovo un libro subito dopo qualcuno anche da altri comuni lo richiede prenotandolo online. Io ho la presunzione di pensare che l’abbiano visto sui social anche se non posso saperlo con certezza”.
Certo è invece il numero di follower dei vari profili social della biblioteca. Instagram e Tik Tok sono i più seguiti, con oltre 500 e circa 150 follower. Facebook ne conta invece un’ottantina. “Instagram e Tik Tok sono i canali su cui ho più interazioni e attraverso i quali è più facile mantenere i contatti con gli utenti – aggiunge la bibliotecaria -. Le recensioni sono quelle che vanno per la maggiore insieme ai meme. Su Tik Tok ottengo dalle 800 alle 1.200 visualizzazioni. Una volta sono arrivata a superare le 2.000 e in diversi salvano i miei video tra i preferiti per guardarlo in un secondo momento. Su Instagram invece le visualizzazioni sono un centinaio”.
Grazie al progetto di formazione “Sapere digitale”, oltre all’apertura dei canali social, la biblioteca di Etroubles organizza i laboratori “Apprendere digitale” rivolti ai bambini delle scuole dell’infanzia. Le attività proposte affiancano alla lettura di un libro l’utilizzo di un’applicazione installata su un tablet.