Prende il nome di “La lèitiì: porté colé lo lasì” – traducibile dal patois nell’italiano “La latteria: il filtraggio del latte” la nuova opera tematica firmata dall’artista autodidatta Guido Diémoz in concomitanza con la Foire de Saint-Ours 2023. Scultura frutto di un lavoro lungo quasi un intero anno, la realizzazione sarà presentata ufficialmente al pubblico alle 18,00 di giovedì 12 gennaio presso la sala polivalente della ex latteria di Doues sita in località Chef Lieu.
L’attività di Diémoz
Artista originario di Doues oramai maturo ma forte delle esperienze del suo passato, Diémoz si ispira per le sue monumentali creazioni a quel vissuto popolare delle terre valdostane nutrito di antichi mestieri e tradizioni contadine. Autentiche storie scolpite nel suo prediletto legno di noce antico, quelle dello scultore narrano di anni difficili durante i quali la vita di montagna era sinonimo di fatica umana e comunità e villaggio divenivano il fulcro della sopravvivenza economica e alimentare delle famiglie.
Nel corso degli ultimi 8 anni, Diémoz ha voluto arricchire la Foire de Saint-Ours con una delle sue creazioni, da “L’arbre du maire” a “Le Ru”, da “L’Enchantement” a “La Tzarbonniëre”, da “Le Magnin” a “Lo Secret”. L’evento del prossimo giovedì sarà anche l’occasione per l’artista di rivelare la sua ultima statua, “Lo magasin di Fontine de Frissonière de Valpelline”.
“La lèitiì: porté colé lo lasì”
“La lèitiì: porté colé lo lasì” prende ispirazione dall’impiego di gioventù di Diémoz all’interno della “Cooperativa Fontine” di Valpelline sita nella antica miniera di rame di frazione Frissonière e a oggi adibita a magazzino di stagionatura dello stimato prodotto made in VdA. Opera scultorea a tutto tondo che lo ha visto impegnato per più di 9 mesi, essa attinge la sua forza dai ricordi giovanili dell’artista di Doues e vuole raffigurare il ciclo completo della lavorazione del latte, dalla mungitura al finale confezionamento del formaggio.