La Carovana dei Ghiacciai farà tappa a Valpelline

È in programma una passeggiata al rifugio Prarayer.
La Carovana dei ghiacciai - foto archivio Legambiente

Monitoraggi, mobilitazioni, escursioni in quota, arte e musica dedicati ai ghiacciai: il 19 agosto ci sarà la seconda tappa della Carovana dei Ghiacciai, progetto che punta a coltivare la consapevolezza di combattere la crisi climatica e ad esporre il declino dei ghiacciai. La campagna è promossa da Legambiente con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) e in colaborazione con CiPRaltala.

Carovana Ghiacciai 2024
Carovana Ghiacciai 2024

La passeggiata verso il rifugio partirà alle 11 dal parcheggio della diga di Place Moulin a Bionaz. Alle 17 ci sarà lo spettacolo musicale degli “Operai della Parola” e letture di testi letterari sulle forme d’acqua a cura di Agnese Molinaro. Per partecipare è necessaria la prenotazione.

Il giorno prima la Carovana dei ghiacciai partirà dalla Francia per monitorare lo stato di salute del ghiacciaio Mer de Glace. Domenica 18 agosto appuntamento a Chamonix-Mont-Blanc ore 8.00 presso la stazione del treno di Montenvers (con partenza del treno ore 8.30), da dove partirà l’escursione verso il ghiacciaio per osservarne le morfologie glaciali insieme a Ludovic Ravanel, direttore di Recherche CNRS, a Philip Deline Universitè Savoie Mont Blanc e a Marco Giardino, vicepresidente Comitato Glaciologico Italiano, Università di Torino. Nel pomeriggio seguirà la visita alla grotta di ghiaccio e il saluto al ghiacciaio insieme al musicista Luca Morino.

Una risposta

  1. Lo sanno, questi della carovana, che in epoca romana e fino a tutto il medioevo il Passo del Teodulo (3.295 mt) era percorribile durante tutto l’anno, mentre adesso, tutto l’anno, c’è un ghiacciaio?
    E lo sanno che, viceversa, l’Anfiteatro Morenico di Ivrea (di cui fa parte la cosiddetta Serra canavesana) è un imponente complesso di cerchie moreniche, edificato dal ghiacciaio della Dora Baltea allo sbocco della Valle d’Aosta nel corso di una decina di glaciazioni succedutesi nel Pleistocene, laddove adesso ci sono campi, vigneti, abitazioni, ecc.?
    Forse non sanno neppure che in secoli passati la Val Veny era abitata tutto l’anno ed era luogo di transito e di commerci con le Gallie.
    Questo per dire che cosa? Che da sempre ci sono periodi glaciali a cui succedono periodi più caldi. Noi stiamo uscendo dalla piccola glaciazione che ha caratterizzato i secoli dal XIV al XIX, ma non siamo ancora ai livelli di temperatura dell’epoca degli antichi romani o del medioevo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte