Sotto i ponti: teatro e riflessione al Ponte Romano di Aosta

Due serate al Ponte Romano con il progetto Sotto i ponti — Due storie appartate sotto lo scorrere del tempo, ideato da Replicante Teatro. Tra musica, parole e dibattito, il teatro diventa occasione di rigenerazione urbana.
Ponte di Pietra

Il prato ai piedi del Ponte Romano di Aosta si trasformerà in palcoscenico per due appuntamenti che uniscono arte e riflessione civile: il progetto Sotto i ponti — Due storie appartate sotto lo scorrere del tempo, ideato da Replicante Teatro, andrà in scena domenica 24 agosto e domenica 14 settembre 2025 alle 20:30, con ingresso libero e senza prenotazione. In caso di maltempo lo spettacolo si sposterà direttamente sotto l’arco del ponte.

La prima serata, il 24 agosto, propone Acalcinci, concerto-spettacolo ispirato a Zlateh, la capra di Isaac Bashevis Singer. Andrea Damarco darà voce al racconto, accompagnato da quattro musicisti in scena: Matteo Cosentino (percussioni), Federico Gregori (chitarra), Carlo Alberto Lupo (violino) e Andrea Minieri (basso). Le riflessioni conclusive saranno invece affidate a Ugo Lucio Borga e Roberto Mancini. Il tema è la memoria della cultura “ashkenazita” e la necessità di preservare le storie orali minacciate dal ritorno di ideologie violente. 

La seconda data, il 14 settembre, sarà dedicata a La Fattoria degli animali, una lettura scenica tratta da Animal Farm di George Orwell interpretata da Andrea Damarco e Alexine Dayné. Seguirà il contributo critico di Andrea Désandré, che guiderà il pubblico a riflettere sulle derive delle utopie e sulla responsabilità civica nella difesa della democrazia.

Gli organizzatori hanno spiegato che Sotto i ponti nasce dalla volontà di rigenerare luoghi urbani spesso dimenticati, restituendo loro valore sociale e culturale. Il titolo stesso è stato al centro delle riflessioni. “Un ponte unisce, supera ostacoli, ma sotto il ponte si crea uno spazio di incontro e sospensione” ha evidenziato Alexine Dayné di Framedivision, “ed è proprio lì che vogliamo invitare il pubblico a riflettere sul rapporto tra noi e gli altri”.

Più critico lo sguardo di Andrea Damarco, che accompagnerà il secondo spettacolo: “Il ponte può essere protezione dallo sgomento, ma il presente è fragile e occorre vigilare: anche sotto forme democratiche possono nascondersi derive autoritarie. Il teatro non è solo intrattenimento, ma apertura di spazi di consapevolezza”.

Il progetto è realizzato con il patrocinio del comune di Aosta, il sostegno della BCC Valdostana e di Fondazione Comunitaria, di Telcha e dell’associazione Noi e gli Altri. “La BCC non sostiene solo eventi culturali, ma progetti che sviluppino socialità, memoria e senso critico, e Sotto i ponti crediamo che ne sia un perfetto esempio” ha ricordato Fabio Morra, vicedirettore generale della BCC Valdostana. Allo stesso modo Patrick Vesan, della Fondazione Comunitaria Valle d’Aosta, ha evidenziato “la bellezza di mettere al centro luoghi che rischiano di restare invisibili, perché il teatro può diventare strumento di cittadinanza e condivisione“.

Due serate, dunque, per scoprire come l’arte possa abitare spazi dimenticati e trasformarli in luoghi di memoria e di dialogo. Con Sotto i ponti, il Ponte Romano diventa non solo scenario, ma protagonista di una rigenerazione culturale condivisa.

sotto i ponti

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